Tutti a Tito per Erica Mou
di Francesco Altavista
Tito – Arriva
Erica Mou! A partire dalle 21:00, sabato 12 maggio, al
Centro della creatività di Tito, per il terzo appuntamento del festival “ if 6
was 9” organizzato dall’associazione “ Multietnica”
la cantautrice pugliese finalmente delizierà il pubblico titese con quelle sonorità che tanto
sono piaciute non solo a Caterina
Caselli che ha scommesso su di lei ma anche
al produttore islandese dell’ultimo disco di inediti “ E’ ” , il
signor Valgeir Sigurosson segno che qualcosa di interessante e di
diverso in Italia si fa e porta il nome di una giovane e bella
ragazza pugliese, Erica Mou. Quest’ultima fino alla fine tra i favoriti della categoria
giovani del festival di San Remo di quest’anno, ottiene poi il secondo posto dopo Alessandro Casillo
figlio raccomandato dal programma della tv trash “ Io canto”
ma conquista con il brano “ Nella
vasca da bagno del tempo”, il premio della critica “ Mia Martini” e “ premio
della sala stampa”. Erica Musci di
Bisceglie, classe 1990 conosciuta come
Erica Mou è una stella nascente che
brilla nel cielo, il pubblico che sarà a Tito non può fare altro che
sentire l’aria più frizzante ed ansiosa,
tanta la curiosità e tanta l’emozione.
In anteprima Erica si concede ad un’intervista, quasi tra coetanei, per “
Il quotidiano della Basilicata”.
Erica, partiamo da
una curiosità. Perché siamo tutti innamorati, artisticamente si intende, di te ?
Ah sì? Non lo
sapevo!Non so rispondere a questa
domanda. Posso dire che fin ora tutto quello che ho fatto è stato profondamente
sincero, penso che anche dal vivo questo fatto di essere abbastanza nudi, nel
senso non fisico del termine, possa far coinvolgere gli altri. Oggi abbiamo
davvero tanto bisogno di comunicazione reale. Spero che le persone si sentano
sempre coinvolte.
“Nella vasca da Bagno
del tempo” è il pezzo presentato a San Remo. Finisci il pezzo aggiungendo al
ritornello “Voglio diventare vecchia, senza fretta “
solo nel finale un “ e insieme a
te”. Da cosa nascono queste metafore sul
tempo ma soprattutto, questo “ a te” è una finzione letteraria o è riferito ad
una persona reale?
E’ un “ A te” di quel momento,ma non solo . Ti posso dire che è una canzone ispirata fortemente. Il pezzo è nato diversi mesi prima di San Remo, mi sentivo cresciuta e per la prima volta sentivo anche una forte paura del tempo che mi stava sfuggendo. Questa canzone è un piccolo momento di lucidità in cui mi sono risposta che avere questa paura non aveva senso, in quel momento ho pensato ma lo credo fermamente che avere una persona giusta accanto per condividere il tempo che passa forse rende questo percorso positivo.
E’ un “ A te” di quel momento,ma non solo . Ti posso dire che è una canzone ispirata fortemente. Il pezzo è nato diversi mesi prima di San Remo, mi sentivo cresciuta e per la prima volta sentivo anche una forte paura del tempo che mi stava sfuggendo. Questa canzone è un piccolo momento di lucidità in cui mi sono risposta che avere questa paura non aveva senso, in quel momento ho pensato ma lo credo fermamente che avere una persona giusta accanto per condividere il tempo che passa forse rende questo percorso positivo.
Come hai affrontato
quel mondo patinato e borghese che è Sanremo, tu che vieni dalla strada, dal
mondo vero?
Io devo dire che non è stato traumatico come me l’aspettavo.
E’ stato un mondo molto umano. Tra le cose che mi sono piaciute, ci sono i tanti incontri
che ho fatto con le persone, con gli
altri artisti con i giornalisti e tutta
quella gente che lavora nel mondo della musica e che in situazioni diverse è
difficile incontrare. Certo ci sono
stati i momenti un po’ da circo, andavano presi però così per quello che erano,
entrare in questi mondi patinati è sano e comunque meno dannoso se si pensa che è una cosa che dura solo per
un certo periodo. Se poi ci credi troppo profondamente rischi di avere degli sbalzi d’umore pazzeschi. Anche
nell’arco di una stessa giornata tu magari ti alzi ci sono le persone per farti l’intervista ,
per truccarti, consigliarti, per stare con te e poi alla fine della giornata
c’è uno sbalzo forte perché resti solo.
Se non hai vissuto la prima parte della
giornata con un piccolissimo distacco rischi
di stare male nel momento del tuo ritorno alla quotidianità.
Molti artisti dopo
Sanremo presentano un disco di inediti. Si aspettava anche il tuo, ma non è
arrivato. perchè?
Il lavoro di promozione di “E’” è stato un attimo interrotto
per San Remo e per altre cose belle che l’album ha portato. Abbiamo pensato che
questa canzone fosse un modo per farlo conoscere di più. Però non ti
preoccupare stiamo lavorando ad un prossimo. Non so ancora nulla sto scrivendo
delle cose nuove, sto rivedendo le
vecchie e sto decidendo che umore dovrà avere questo disco, sto cercando di
fare una prima selezione di brani. In realtà
penso ad atmosfere che siano più
spigolose di “ E”, non ti posso dire altro.
Tu eri già abbastanza
famosa prima del festival. Pensi di esser stata in qualche modo avvantaggiata, forse era meglio partecipare con i big?Sei dispiaciuta della vittoria di
Casillo?
Io mi sento tutt’ora molto emergente, non penso di avere
tutte le carte per partecipare nei big, magari in futuro speriamo di poterlo
fare. Non sono stata sorpresa della vittoria
di Casillo, sapevamo tutti dei tanti fan
che ha, sei volte i nostri. Non mi ha dato fastidio, conoscendolo è davvero un
bravo ragazzo, persona disponibile, spero per lui che abbia la possibilità di
continuare senza farsi cullare troppo
sui successi che ha.
A San Remo da una
parte c’eri tu con la tua dolcezza e dall’altra la vincitrice Emma che sembra
essere l’esatto contrario. Ti senti di avere il ruolo della riformatrice musicale anti-talent?
Io quando mi arrabbio scrivo canzoni, questa rabbia poi
dentro i pezzi diventa altro. Ognuno ha il suo modo di sfogarsi. Non mi sento
un’eroina anti-talent , alla Giovanna
d’Arco, ognuno è diverso e comunque grazie al cielo abbiamo ancora la libertà di ascoltare cose
diverse. E’ assurdo poi sentirsi investiti di un ruolo, già ci sono tante
sovrastrutture addosso quando scrivi, quando canti, essere investiti di un
ruolo rischia di ammazzarti. Io penso di essere coerente. Il fatto di fare
musica con poche finzioni sopra non è solo un modo per essere gratificato come
artista ma il pubblico anche se non lo sa lo percepisce. Sono contenta dei
ruoli che mi vuoi dare ma non devo e non posso farli miei.
Parliamo del “Puglia sounds “.Nell’ambito di questo
progetto sei stata anche oltre oceano. Quale è la tua impressione sull’esperienza
negli Stati Uniti?
Questo tour statunitense è stato fantastico. Per la seconda
volta, io c’ero già stata ma questa
volta in maniera più strutturata, ho avuto una grandissima sorpresa: le persone
gradivano la musica ed erano felici alla fine del concerto nonostante non
capissero niente di quello che io dicevo. In Italia siamo abituati a dare
rilievo alle parole, cosa che anche io ho , quindi non avevo molta fiducia nella
riuscita di quei concerti. Il fatto di scoprirlo mi ha dato anche un nuovo
punto di vista. Poi ho condiviso il viaggio con grandi artisti verso alcuni sono anche una grande fan , è
stato bello conoscerli meglio e poter suonare con loro, per esempio insieme a Caparezza e
Subsonica che sono gli artisti che ho visto di più in assoluto.
Avviamoci alla fine
dell’intervista. Cosa ci si deve aspettare a Tito?
Bisogna venire ben predisposti all’ascolto. Lo spettacolo
sarà un po’ nudo, intimo ma non troppo. Facciamo parlare anche un po’ la musica
e saremo energici. Saremo in due, io con la chitarra e Loop- macine per fare un po’ di arrangiamenti dal vivo e
poi MaJiKer ( alias Matthew Ker) che è il mio arrangiatore e sul palco
suona il pianoforte , percussioni e altre cose,
io purtroppo non me lo godo a pieno ma mi dicono che è anche bello
da vedere mente suona. Ci divertiremo, speriamo.
Cosa è la
Bellezza?
La Bellezza è lo stupore. E’ stupirsi della Bellezza stessa.
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