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sabato 12 maggio 2012

Erica Mou

da " Il quotidiano della Basilicata"

Tutti a Tito per Erica Mou 






di Francesco Altavista 







Tito – Arriva Erica Mou!  A partire dalle 21:00, sabato 12 maggio, al Centro della creatività di Tito, per il terzo appuntamento del festival “ if 6 was 9”  organizzato dall’associazione “ Multietnica” la cantautrice pugliese  finalmente delizierà  il pubblico titese con quelle sonorità che tanto sono piaciute  non solo a Caterina Caselli che ha scommesso su di lei ma anche  al produttore islandese dell’ultimo disco di inediti “ E’ ” , il signor  Valgeir Sigurosson segno che qualcosa di interessante e di diverso in Italia  si fa  e porta il nome di una giovane e bella ragazza pugliese, Erica Mou.  Quest’ultima  fino alla fine tra i favoriti della categoria giovani del festival di San Remo di quest’anno, ottiene  poi il secondo posto dopo Alessandro Casillo figlio raccomandato dal programma della tv trash  “ Io canto”  ma conquista  con il brano “ Nella vasca da bagno del tempo”, il   premio della critica “ Mia Martini” e “ premio della sala stampa”.  Erica Musci di Bisceglie, classe 1990  conosciuta come Erica Mou è una stella nascente  che brilla nel cielo, il pubblico che sarà a Tito non può fare altro che sentire  l’aria più frizzante ed ansiosa, tanta la curiosità e  tanta l’emozione. In anteprima Erica si concede ad un’intervista, quasi tra coetanei,  per  “ Il quotidiano della Basilicata”.
Erica, partiamo da una curiosità. Perché siamo tutti innamorati, artisticamente si intende,  di te ?
  Ah sì? Non lo sapevo!Non  so rispondere a questa domanda. Posso dire che fin ora tutto quello che ho fatto è stato profondamente sincero, penso che anche dal vivo questo fatto di essere abbastanza nudi, nel senso non fisico del termine, possa far coinvolgere gli altri. Oggi abbiamo davvero tanto bisogno di comunicazione reale. Spero che le persone si sentano sempre coinvolte.
“Nella vasca da Bagno del tempo” è il pezzo presentato a San Remo. Finisci il pezzo aggiungendo al ritornello  Voglio diventare vecchia, senza fretta “ solo nel finale un “ e  insieme a te”.  Da cosa nascono queste metafore sul tempo ma soprattutto, questo “ a te” è una finzione letteraria o è riferito ad una persona reale?
E’ un “ A te” di  quel momento,ma non solo . Ti posso dire che  è una canzone ispirata fortemente. Il pezzo  è nato diversi mesi prima di San Remo, mi sentivo cresciuta e per la prima volta sentivo anche   una forte paura del tempo che mi stava sfuggendo. Questa canzone è un piccolo momento di lucidità in cui mi sono risposta che avere questa paura non aveva senso, in quel momento ho pensato ma lo credo fermamente  che avere una persona giusta accanto per condividere il tempo che passa forse rende questo percorso positivo.
Come hai affrontato quel mondo patinato e borghese che è Sanremo, tu che vieni dalla strada, dal mondo vero?
Io devo dire che non è stato traumatico come me l’aspettavo. E’ stato un mondo molto umano. Tra le  cose che mi sono piaciute, ci sono i tanti incontri che ho fatto con le persone, con gli altri artisti con i giornalisti  e tutta quella gente che lavora nel mondo della musica e che in situazioni diverse è difficile incontrare. Certo ci sono stati i momenti un po’ da circo, andavano presi però così per quello che erano, entrare in questi mondi patinati è sano e comunque meno dannoso  se si pensa che è una cosa che dura solo per un certo periodo. Se poi ci credi troppo profondamente rischi di avere  degli sbalzi d’umore pazzeschi. Anche nell’arco di una stessa giornata tu magari ti alzi  ci sono le persone per farti l’intervista , per truccarti, consigliarti, per stare con te e poi alla fine della giornata c’è uno sbalzo forte perché resti  solo. Se non hai vissuto  la prima parte della giornata  con un piccolissimo distacco rischi di stare male nel momento del tuo ritorno alla quotidianità.
Molti artisti dopo Sanremo presentano un disco di inediti. Si aspettava anche il tuo, ma non è arrivato. perchè?
Il lavoro di promozione di “E’” è stato un attimo interrotto per San Remo e per altre cose belle che l’album ha portato. Abbiamo pensato che questa canzone fosse un modo per farlo conoscere di più. Però non ti preoccupare stiamo lavorando ad un prossimo. Non so ancora nulla sto scrivendo delle cose nuove, sto  rivedendo le vecchie e sto decidendo che umore dovrà avere questo disco, sto cercando di fare una prima selezione di brani. In realtà  penso ad atmosfere che siano  più spigolose di “ E”, non ti posso dire altro.
Tu eri già abbastanza famosa prima del festival. Pensi di esser stata in  qualche modo avvantaggiata, forse  era meglio partecipare  con i big?Sei dispiaciuta della vittoria di Casillo?
Io mi sento tutt’ora molto emergente, non penso di avere tutte le carte per partecipare nei big, magari in futuro speriamo di poterlo fare.  Non sono stata sorpresa della vittoria di Casillo, sapevamo tutti dei tanti  fan che ha, sei volte i nostri. Non mi ha dato fastidio, conoscendolo è davvero un bravo ragazzo, persona disponibile, spero per lui che abbia la possibilità di continuare  senza farsi cullare troppo sui successi  che ha.
A San Remo da una parte c’eri tu con la tua dolcezza e dall’altra la vincitrice Emma che sembra essere l’esatto contrario. Ti senti di avere il ruolo della  riformatrice musicale anti-talent?
Io quando mi arrabbio scrivo canzoni, questa rabbia poi dentro i pezzi diventa altro. Ognuno ha il suo modo di sfogarsi. Non mi sento un’eroina  anti-talent , alla Giovanna d’Arco, ognuno è diverso e comunque grazie al cielo  abbiamo ancora la libertà di ascoltare cose diverse. E’ assurdo poi sentirsi investiti di un ruolo, già ci sono tante sovrastrutture addosso quando scrivi, quando canti, essere investiti di un ruolo rischia di ammazzarti. Io penso di essere coerente. Il fatto di fare musica con poche finzioni sopra non è solo un modo per essere gratificato come artista ma il pubblico anche se non lo sa lo percepisce. Sono contenta dei ruoli che mi vuoi dare ma non devo e non posso farli miei.  
Parliamo del  “Puglia sounds “.Nell’ambito di questo progetto sei stata anche oltre oceano. Quale è la tua impressione sull’esperienza negli Stati Uniti?
Questo tour statunitense è stato fantastico. Per la seconda volta,  io c’ero già stata ma questa volta in maniera più strutturata, ho avuto una grandissima sorpresa: le persone gradivano  la musica ed erano  felici alla fine del concerto nonostante non capissero niente di quello che io dicevo. In Italia siamo abituati a dare rilievo alle parole, cosa che anche io ho , quindi non avevo molta fiducia nella riuscita di quei concerti. Il fatto di scoprirlo mi ha dato anche un nuovo punto di vista. Poi ho condiviso il viaggio con grandi artisti  verso alcuni sono anche una grande fan , è stato bello conoscerli meglio e poter suonare con loro, per esempio insieme a   Caparezza e  Subsonica che sono gli artisti che ho visto di più in assoluto.
Avviamoci alla fine dell’intervista. Cosa ci si deve aspettare a Tito?
Bisogna venire ben predisposti all’ascolto. Lo spettacolo sarà un po’ nudo, intimo ma non troppo. Facciamo parlare anche un po’ la musica e saremo energici. Saremo in due, io con la chitarra e Loop- macine  per fare un po’ di arrangiamenti dal vivo e poi MaJiKer ( alias Matthew Ker) che è il mio arrangiatore e sul palco suona il pianoforte , percussioni e altre cose,  io purtroppo non me lo godo a pieno ma mi dicono che è  anche bello  da vedere mente suona. Ci divertiremo, speriamo.
Cosa è la Bellezza? 
La Bellezza è lo stupore. E’ stupirsi della Bellezza stessa.


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