Primo appuntamento del 2011 per la tredicesima edizione del Comic Festival organizzato da “ Cose di teatro e musica” in collaborazione con il comune di Potenza. Questa sera infatti in scena al Teatro Don Bosco” la commedia “ Niente Progetti per il Futuro” con Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti che ci concede una breve chiacchierata telefonica prima dello spettacolo.
In “ Niente progetti per il futuro” i due personaggi, tu e Giobbe Covatta, subiscono due tradimenti, uno tradito dalla sua fama televisiva e l’altro dalla propria donna. Come vengono vissuti dagli attori/personaggi questi tradimenti?
E’ la storia di due disperati, sembra un dramma di disperazione, due che tentano di buttarsi dal ponte alla fine non si sa se riusciranno oppure no. Giobbe fa la parte del buono. Io per una volta faccio la parte del cattivo. Io dalla televisione ho ricevuto parecchi tradimenti quindi, non ci metto molto ad entrare nel personaggio, certo non sono mai stato cacciato come il personaggio che interpreto. Giobbe è un personaggio più semplice più buono, più ignorante, legato solo al fatto che la moglie lo ha tradito,in realtà lui è quello che ha meno voglia di uccidersi.
Nella tua carriera hai lavorato tantissimo in coppia con due grandi comici, Covatta e Greggio. Che tipo di rapporto ti lega a loro e come puoi definirli?
Greggio è una macchina televisiva perfetta. “ Striscia” è lui. Io e Ezio ci capiamo al volo, per me lavorare con lui è la cosa più facile del mondo, ci conosciamo da tanto tempo. L’amicizia con Covatta risale a 31 anni fa, quando abbiamo cominciato la gavetta insieme, nei locali di cabaret milanesi,abbiamo vissuto insieme con altri comici per pagare meno l’affitto. Abbiamo diviso le gioie e dolori delle nostre famiglie e avevo sempre desiderato di lavorare insieme. Ci stiamo divertendo molto anche se il lavoro è faticoso e noi non siamo più dei ragazzini.
Alla luce dei fatti di cronaca che coinvolgono diverse veline o pseudo tali, quale riflessione ti senti di fare sul tuo mondo dello spettacolo, dove basta una notte in un letto per fare televisione?
La televisione decade perché siamo decadenti. Se noi cadiamo in questa trappola non usciremo mai da questa crisi intellettuale. Se invece ci ribelliamo e spegniamo la televisione per andare al cinema o a teatro , le cose cominceranno a cambiare. Ho sempre tentato di fare tutto nello spettacolo ( cantare, recitare, ballare), ma la cultura italiana è un’altra , ti vedono a “Striscia” per tre mesi all’anno e sei famoso solo per aver fatto quello. In America se non sai fare tutto non fai neanche una piccola parte in un film.
Nei primi anni novanta hai pensato al soggetto della commedia poi scritta da Salemme “E fuori nevica”. Alla fine però non hai recitato in quella commedia…
Ho scritto il soggetto e gli ho commissionato la commedia, dovevo fare il personaggio di Enzo. Lui ha scritto l’opera e quando fu pronta Ricci mi chiamò per fare “ Striscia la notizia”. Io chiamai Vincenzo e gli dissi che questa era la svolta della mia vita. Lui all’inizio si arrabbio molto, poi mi ringrazio perché recitò lui al mio posto e fu un grande successo. Adesso quando ci incontriamo ci ringraziamo a vicenda.
Cosa è
E’ una sostanza della vita in tutte le cose.