Prove tecniche di resurrezione con Massimo Zamboni
Ferrandina – L’eclettico
artista di Massimo Zamboni arriva a Ferrandina, mentre sta preparando un nuovo
album e un nuovo libro sulla storia
della sua famiglia e sui fatti di Reggio Emilia
nel 1900. L’attività di scrittore e poeta farà da padrona insieme alla
musica al “Linea gotica” con qualche racconto tratto magari dal suo ultimo libro “ Prove tecniche di resurrezione” .In
anteprima Zamboni si concede a” Il quotidiano della Basilicata” per
un’intervista.
Maestro, sarà in
Basilicata per una serata speciale ma per il secondo anno consecutivo lei sta girando
con un tour insieme alla bella Angela Baraldi ripercorrendo la musica dei CCCP.
Che senso ha oggi ricantare quelle canzoni, in particolare quest’anno che è il trentennale del gruppo?
Quando ero ragazzo consideravo il mondo a volte anche come
un nemico contro cui combattere, con ostilità. Quella ostilità poi è diventata curiosità sempre più forte,
oggi faccio fatica a riprovarla nei confronti del mondo, anche se la sento nei
confronti del modo oppressivo di governarlo. In fondo questi pensieri non sono
tanto diversi da quelli dei ragazzi che ci vengono a vedere e che per la prima
volta si affacciano a questo mondo, usciti dalla famiglia e dalla scuola e cominciano a chiedersi: e adesso cosa
faccio? Nel frattempo queste canzoni si
sono sedimentante , sono diventate una specie di patrimonio collettivo e quindi
ti capita di vedere un pubblico molto giovane insieme a delle persone decisamente più adulte. Con
questa chiave abbiamo ritrovato la voglia
di riportare il tour in giro
anche quest’anno, aggiungendo anche brani inediti
Massimo Zamboni
rispetto al ruolo che aveva nei CCCP
, oggi affida quei pezzi a interpreti
femminili penso a Nada e alla Baraldi. Perchè questa svolta “femminista
“?
Un po’ perché non volevo che ci fossero dei paragoni ingiusti
con un probabile cantante maschio e
quella di Giovanni Ferretti, sarebbe stato un combattere che secondo me non
aveva senso. Per trovare questa pacificazione rivolgersi all’universo femminile
mi è sembrato più semplice e immediato. E poi perché Nada e la Baraldi sono
difficili rinchiudere in delle categorie, hanno un impeto, una forza straordinaria.
“ Prove tecniche di
resurrezione” è il suo ultimo libro. A
questo proposito le chiedo: come da un’estinzione, da una fine si può
rinascere e in questo ambito come si
compie l’umano ?
Aldilà di quello che sono le mie esperienze, nascere e
morire e poi rinascere, sparire e poi ricomparire e viceversa fa parte del
destino dell’essere umano. E’ una cosa anche naturale e crudele nella sua
ciclicità. Sul piano personale anche io come tanti mi sono trovato in mezzo a
questi meccanismi, la fine dei CSI in particolare, dove la mia carriera è stata
abbattuta , sradicata e mi sono trovato a fare i conti con non saper cosa fare
e per fortuna non sono tornato subito in
musica ma con la parola scritta che mi ha dato un po’ di respiro. Se la forza
vitale dell’individuo te lo permette è un’esperienza entusiasmante
ricominciare, faticosa ma è il vero compimento dell’essere umano. Queste prove
tecniche di resurrezione che noi intraprendiamo continuamente sia singolarmente
che collettivamente credo siano le parti più divine del nostro essere
terrestre.
Mi permetto una
domanda filosofica. L’uomo in questo suo compiersi, dopo la morte di Dio,
il fallimento della tecnologia e delle grandi ideologie, dove trova spazio?
Intanto i meccanismi che ci governano sono assolutamente
indifferenti al nostro dibattere nei loro confronti. Tanto che mi capita spesso
di dire che guardo al cielo, guardo a Dio come lo guardano gli animali, con una
sensazione vera, senza farsi problemi.
Chiedersi di essere credenti o meno mi sembra un problema posto male. Noi siamo
insieme domanda e risposta. Non possiamo continuare per esempio a pensare che siano positivi i termini di
progresso che si sono inaugurati nell’800, o magari trovare la consapevolezza di una classe
operaia che al momento è assolutamente perduta, secondo me occorre guardare oltre.
Come guarda oggi
indietro alla nascita dei CCCP e perché è finita l’amicizia anche personale con
Giovanni Lindo Ferretti?
I CCCP sono nati perché noi non sapevamo come affrontare il
mondo, che cosa fare di noi e cosa avremmo dovuto fare. Abbiamo cercato di
portare la Berlino del muro, così costretta, così dura da essere
paradossalmente molto piacevole e piena di soluzioni, nei nostri territori,
abbiamo cercato di fare a casa quello che volevamo fare in altre parti. Guardo
a quel periodo con molto affetto.
E’ stato un buttarsi molto generoso. Noi, io e Giovanni
Ferretti abbiamo avuto una storia così forte che è andata aldilà dell’amicizia.
L’essere amici si ferma molti gradini sotto a quello che eravamo noi. Quando c’è
qualcosa che deturpa, imbratta un
rapporto così forte non riesci a
resistere perché hai avuto troppo prima per accontentarti e preferisco adesso
non avere niente.
Una curiosità. Ti sei
sorpreso della deriva religiosa di Ferretti?
Giovanni è nato religioso, ha sempre vissuto in maniera
religiosa consapevole o meno, all’interno dei CCCP sono diverse le tematiche
religiose anche molto osservanti e
bigotte a volte. Certo però mi stupiscono le sue frequentazioni, questo sì!
Passiamo
all’attualità. Daniele Vicari è un regista con cui lei ha lavorato moltissimo
facendo molte colonne sonore. Che idea si è fatto di Diaz?
Conosco molto bene quella storia e il percorso che ha
portato al film. E ’ successo che ci sono delle strategie e si sono attuate
tutte, è successo quello che succede sempre
che è facile bastonare le persone indifese, delegittimare uno stato, la
possibilità di andare in piazza, delegittimare la possibilità di esprimersi
conquistata con il sangue per tanti decenni.
A che punto è oggi il
rock? Non le sembra troppo incravattato
rispetto a quel movimento che voi avete contribuito a creare?
Decisamente sì. Il Rock comincia ad incravattarsi quando
prima di tutto si pensa di non dover fare conto sulla storia del mondo ma
semplicemente su quella del rock in sé , per cui se il tuo problema è
scimmiottare quel tipo di musica che
viene da altre zone, vestirsi come loro, avere quel sound diventa molto povero.
Quanto cominci invece a girare per il mondo, a parlare di vita e di vite, allora sì che si
toglie la cravatta.
Cosa è la Bellezza?
La Bellezza è la verità, è l’ordine delle cose che rivela la
verità.