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mercoledì 13 marzo 2013

Massimo Zamboni, Intervista

da " Il quotidiano della Basilicata"



Prove tecniche di resurrezione con Massimo Zamboni 




Ferrandina – L’eclettico artista di Massimo Zamboni  arriva a Ferrandina, mentre sta preparando un nuovo album  e un nuovo libro sulla storia della sua famiglia e sui fatti di Reggio Emilia  nel 1900. L’attività di scrittore e poeta farà da padrona insieme alla musica al “Linea gotica” con qualche racconto tratto  magari dal suo ultimo   libro  “ Prove tecniche di resurrezione” .In anteprima Zamboni si concede a” Il quotidiano della Basilicata” per un’intervista.    
Maestro, sarà in Basilicata per una serata speciale ma per il secondo anno consecutivo lei sta girando con un tour insieme alla bella Angela Baraldi ripercorrendo la musica dei CCCP. Che senso ha oggi ricantare quelle canzoni, in particolare  quest’anno che è il trentennale del gruppo?
Quando ero ragazzo consideravo il mondo a volte anche come un nemico contro cui combattere, con ostilità. Quella ostilità  poi è diventata curiosità sempre più forte, oggi faccio fatica a riprovarla nei confronti del mondo, anche se la sento nei confronti del modo oppressivo di governarlo. In fondo questi pensieri non sono tanto diversi da quelli dei ragazzi che ci vengono a vedere e che per la prima volta si affacciano a questo mondo, usciti dalla famiglia e dalla scuola  e cominciano a chiedersi: e adesso cosa faccio?  Nel frattempo queste canzoni si sono sedimentante , sono diventate una specie di patrimonio collettivo e quindi ti capita di vedere un pubblico molto giovane insieme  a delle persone decisamente più adulte. Con questa chiave abbiamo ritrovato la voglia  di riportare il tour  in giro anche quest’anno, aggiungendo anche brani inediti
Massimo Zamboni rispetto al  ruolo che aveva nei CCCP ,  oggi  affida quei pezzi  a interpreti  femminili penso a Nada e alla Baraldi. Perchè questa svolta “femminista “?
Un po’ perché non volevo che ci fossero dei paragoni ingiusti con un probabile  cantante maschio e quella di Giovanni Ferretti, sarebbe stato un combattere che secondo me non aveva senso. Per trovare questa pacificazione rivolgersi all’universo femminile mi è sembrato più semplice e immediato. E poi perché Nada e la Baraldi sono difficili rinchiudere in delle categorie, hanno un impeto, una forza straordinaria.
“ Prove tecniche di resurrezione” è il suo ultimo libro. A  questo proposito le chiedo: come da un’estinzione, da una fine si può rinascere  e in questo ambito come si compie l’umano ?
Aldilà di quello che sono le mie esperienze, nascere e morire e poi rinascere, sparire e poi ricomparire e viceversa fa parte del destino dell’essere umano. E’ una cosa anche naturale e crudele nella sua ciclicità. Sul piano personale anche io come tanti mi sono trovato in mezzo a questi meccanismi, la fine dei CSI in particolare, dove la mia carriera è stata abbattuta , sradicata e mi sono trovato a fare i conti con non saper cosa fare e per fortuna  non sono tornato subito in musica ma con la parola scritta che mi ha dato un po’ di respiro. Se la forza vitale dell’individuo te lo permette è un’esperienza entusiasmante ricominciare, faticosa ma è il vero compimento dell’essere umano. Queste prove tecniche di resurrezione che noi intraprendiamo continuamente sia singolarmente che collettivamente credo siano le parti più divine del nostro essere terrestre.
Mi permetto una domanda filosofica. L’uomo   in questo suo compiersi, dopo la morte di Dio, il fallimento della tecnologia e delle grandi ideologie, dove trova spazio?
Intanto i meccanismi che ci governano sono assolutamente indifferenti al nostro dibattere nei loro confronti. Tanto che mi capita spesso di dire che guardo al cielo, guardo a Dio come lo guardano gli animali, con una sensazione vera,  senza farsi problemi. Chiedersi di essere credenti o meno mi sembra un problema posto male. Noi siamo insieme domanda e risposta. Non possiamo continuare per esempio  a pensare che siano positivi i termini di progresso che si sono inaugurati nell’800, o magari  trovare la consapevolezza di una classe operaia che al momento è assolutamente perduta,  secondo me occorre guardare oltre.
Come guarda oggi indietro alla nascita dei CCCP e perché è finita l’amicizia anche personale con Giovanni Lindo Ferretti?
I CCCP sono nati perché noi non sapevamo come affrontare il mondo, che cosa fare di noi e cosa avremmo dovuto fare. Abbiamo cercato di portare la Berlino del muro, così costretta, così dura da essere paradossalmente molto piacevole e piena di soluzioni, nei nostri territori, abbiamo cercato di fare a casa quello che volevamo fare in altre parti. Guardo a quel periodo con molto affetto.
E’ stato un buttarsi molto generoso. Noi, io e Giovanni Ferretti abbiamo avuto una storia così forte che è andata aldilà dell’amicizia. L’essere amici  si ferma molti gradini  sotto a quello che eravamo noi. Quando c’è qualcosa che  deturpa, imbratta un rapporto così forte  non riesci a resistere perché hai avuto troppo prima per accontentarti e preferisco adesso non avere niente.
Una curiosità. Ti sei sorpreso della deriva religiosa di Ferretti?
Giovanni è nato religioso, ha sempre vissuto in maniera religiosa consapevole o meno, all’interno dei CCCP sono diverse le tematiche religiose  anche molto osservanti e bigotte a volte. Certo però mi stupiscono le sue frequentazioni, questo sì!
Passiamo all’attualità. Daniele Vicari è un regista con cui lei ha lavorato moltissimo facendo molte colonne sonore. Che idea si è fatto di Diaz?
Conosco molto bene quella storia e il percorso che ha portato al film. E ’ successo che ci sono delle strategie e si sono attuate tutte, è successo quello che succede sempre  che è facile bastonare le persone indifese, delegittimare uno stato, la possibilità di andare in piazza, delegittimare la possibilità di esprimersi conquistata con il sangue per tanti decenni.
A che punto è oggi il rock? Non le sembra  troppo incravattato rispetto a quel movimento che voi  avete  contribuito a creare?
Decisamente sì. Il Rock comincia ad incravattarsi quando prima di tutto si pensa di non dover fare conto sulla storia del mondo ma semplicemente su quella del rock in sé , per cui se il tuo problema è scimmiottare quel tipo di musica  che viene da altre zone, vestirsi come loro, avere quel sound diventa molto povero. Quanto cominci invece a girare per il mondo,  a parlare di vita e di vite, allora sì che si toglie la cravatta.
Cosa è la Bellezza?  
La Bellezza è la verità, è l’ordine delle cose che rivela la verità.