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venerdì 2 marzo 2012

Il tango della sensualità e passione con Roberto Herrera

da " Il quotidiano della Basilicata"
Nel tango di Herrera sensualità e passione 


di Francesco Altavista







Satriano di Lucania -  Quella sera, colei che  poteva essere Paola, Nunzia, Antonietta, Anna, Lina  uscì dal teatro e tornò a casa.Dopo qualche giorno si scopri incinta, non ebbe nessuna esitazione nel decidere di chiamare il figlio Roberto o Roberta , come Roberto Herrera. Potrebbe anche non sorprendere una storia del genere, lo spettacolo di tango del maestro argentino è un trionfo di passione ed erotismo, d’altra parte i maestri ci insegnano che ballare il tango è un po’ come fare l’amore. “ Tango de Buenos Aires “ ha completato la sua mini tourneè lucana al teatro Anzani  di Satriano di lucania domenica scorsa  facendo registrare il tutto esaurito.  Gli organizzatori  della rassegna “ Le valli del teatro”  riescono, con l’ennesima decisone azzeccata, ancora una volta ad emozionare i propri abbonati con uno spettacolo di danza internazionale con il maestro Herrera e i migliori ballerini di Buenos Aires.  Una pièce teatrale vera e propria che al ballo del tango aggiunge anche momenti di ilarità e racconti costruiti con la carne viva dei corpi umani  che attraversano praticamente cento anni della storia del tango.  E’ una lezione di vita quella che il maestro argentino propone al suo pubblico,  mai i movimenti sono stati volgari, mai sono stati  rozzi; la sintesi della grande filosofia del tango sta proprio in quei baci sfiorati, quelle labbra che per un respiro non si toccano, sono le note di una preghiera alla bellezza.  Il pubblico è coinvolto, più volte nelle due ore di spettacolo circa , si è abbandonato ad applausi scroscianti  che non solo attestavano la bravura dei ballerini- atleti sul palco ma dimostrava anche la vicinanza che ha quel tipo di tango con le corde dell’animo  italiano e lucano. Certo si parla di argentina, e la grande forza, il grande ottimismo, la passionalità della terra d’oltre oceano si vede tutta, ma è straordinario come si avvicini tantissimo alla cultura italiana, alla terra  che il pubblico sente propria.  Herrera mostra il vero tango argentino non quello altolocato che si balla con una rosa in bocca, si parla di quello composto da musicisti dai cognomi italiani da Astor Piazzola a Julio De Caro. 


La musica è eseguita dal vivo dal “Decarìsimo Quinteto” diretto dal bravo Ariel Rodriquez anche al piano, accompagnato da Javier Weintraub al violino, Pablo Motta al Contrabbasso  e Nicolas Enrich allo strumento tipico del tango, il bandoneon. Una musica eseguita quasi alla perfezione, con pezzi della tradizione e altri inediti composti proprio dal quintetto, è impressionante come il sound si va a sposare ai movimenti leggiadri dei ballerini. Questi ultimi naturalmente i veri protagonisti. Herrera sul palco è instancabile ma sono al femminile le emozioni più profonde. Sono come fiori profumatissimi, sono come un vento che danza sulle nuvole del tempo, sono bellissime. Lorena Goldstein, Johonna Aranda, Rocio Lequizamon, Debora Quiroga e Debora Soto sono come degli angeli, delle dee di antico splendore, delle ninfe che riescono a trasmettere ad ogni cellula presente nel teatro, fanno comprendere a tutti che il tango è un ballo femminista, tessuto meravigliosamente sugli splendidi corpi femminili. Con i costumi e i movimenti   tradizionali le ballerine di Herrera più degli altri ci mostrano il cammino del tango, che da un prima parte più classica e lenta, passano ad un seconda parte più suggestiva, veloce e istintiva quasi tribale. Meno musica dal vivo nella seconda parte della pièce, ma dedicata ai suoni che si avvicinato al cuore,le tavole del teatro Anzani diventano percussioni sotto i colpi virili dei ballerini, Roberto Herrera, Nicolas Minoliti, German Filipeli, Jergio Bustos e Hector Salinas che ad un certo punto cominciano a suonare il “Cajòn“ ed esaltano ancora di più il pubblico. Il tutto si conclude con il “ tango dei tanghi” , “ La cumparsita” e a quel punto tutti sono ammaliati persi nella contemplazione ecclesiale di quel incendio di passione e di splendide gambe, gioielli inestimabili, luminosità che ti fa ammalare di tango e di bellezza. Il sipario si chiude  mentre il pubblico batte le mani per circa dieci minuti, un ringraziamento perso in questa parentesi argentina.




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