Nando Paone in "Se ci amiamo non ci estinguiamo"
di Francesco Altavista
Potenza - E’ sicuramente tra i momenti più attesi
della rassegna teatrale di Potenza 2011-2012 “ Voglia di teatro” di “ Cose di
teatro e musica”, arriva al teatro “ F. Stabile” questa sera a partire dalle
21:00 il grandissimo Nando Paone con “
Se ci amiamo non ci estinguiamo” nella sezione “ Comic Festival”. Una commedia
divertente scritta da Cetti Sonnella e diretta dall’immenso Paone. Arriva nel
capoluogo lucano dopo i suoi successi cinematografici con il sequel “ Benvenuti al Nord” di Luca
Miniero con Siani e Bisio, ma è praticamente un’istituzione del teatro
italiano. In anteprima Nando Paone si
concede ad un’intervista per “ Il quotidiano della Basilicata”.
Maestro, sono tanti
spettacoli nella tradizione napoletana che parlano delle crisi familiari. La pièce che la vedrà a Potenza e che chiude
la trilogia della Sonnella da lei portata in scena, lo fa da un punto di vista
inedito. In che modo “ Se ci amiamo non ci estinguiamo” parla di famiglia?
Questo spettacolo parla della crisi familiare in quanto
racconta un segmento della vita di tutti i giorni dal punto di vista degli
anziani, che sono ahimè fin troppo
dimenticati dalla società. Cetti Sonnella vuole porre in risalto il disagio
dell’essere umano. Lei ama molto parlare del disagio umano, questo volta
concentrandolo sull’anziano e su tutto quello che gira introno a loro, tante è
vero che vedremo due figli, una nipote che è geriatra, tutti pieni di nevrosi, si potrebbe dire che
l’anziano è quello meno suscettibile alla nevrosi perché ormai ha vissuto la
sua vita e vorrebbe essere solo più ascoltato e considerato. E’ uno spettacolo
esilarante ma che porta lo spettatore ad emozionarsi, a capire e discutere determinate tematiche e crediamo che questo
sia il senso del teatro: il teatro è un arena di discussione.
Lei ha formato un
laboratorio teatrale alla “Sala Molière “. Come è Nando Paone in versione
insegnante?
Io insieme a Cetti Sonnella, ci tengo a precisare, non
insegniamo, perché l’arte non si può insegnare. Non cerchiamo di individuare
ragazzi che abbiano talento, tante è vero che non è un scuola ma un laboratorio
di formazione teatrale. Forniamo i mezzi , le armi, gli stimoli e poi regaliamo
loro la nostra esperienza cosa che non credo facciano tanti pseudo insegnati.
L’attore di teatro, specie napoletano è molto egoista non regala, si tiene
stretta la sua tradizione. Noi cerchiamo di far capire i tempi comici, di far
capire che il teatro è gioco di insieme. Gli spettatori vedranno a Potenza come
cinque attori sono cinque protagonisti, a questo cerchiamo di portare i nostri
allievi.
Lei è un attore che
fa parte di quella napolaneità elegante, una risata studiata di stampo classico,
eduardiano , come si è trovato con una comicità semplice come quella di Siani ?
Io ho cercato comunque di inventare. Ho fatto il lavoro che
deve fare un attore delle mie caratteristiche. Io l’ho trasformato in
balbuziente , non era così nella sceneggiatura iniziale. Credo che un attore
debba sempre portare del suo bagaglio all’interno del lavoro che intraprende.
La comicità di Alessandro Siani è di
tipologia diversa dalla mia. Lui è una tipologia più vicina al personaggio del giovane napoletano, è più
maschera, mentre io cerco di fare l’interprete, di inventarlo a modo mio,
cerando di stupire il pubblico. Non mi diverte proporre me stesso. Mi sono
trovato comunque benissimo perché Alessandro è un bravo professionista anche
dal punto di vista umano.
Non c’è solo “
Benvenuti al nord” ma anche un film che uscirà per la regia di Matteo Garrone.
Nella sua carriera a parte alcune esperienze, le ultime con Salemme , ha scelto sempre il teatro alla pellicola ,
perché ora c’è questo suo avvicinamento al cinema?
Il cinema non sempre mi ha fatto proposte interessanti e quindi io preferisco
la mia nicchia ma scegliere le cose che faccio , nel bene e nel male. Ho preferito continuare a lavorare
nel teatro,perchè lo trovo molto più
stimolante, il teatro è una magia che si ripete ogni volta che c’è uno
spettacolo. Quando però poi si incontrano personaggi come Luca Miniero che è un
regista molto aperto oppure come Matteo che nella sua tipologia è unico,
lavorare nel film di Garrone è stato come fare teatro,è bellissimo fare cinema.
Maestro, in
conclusione torniamo al teatro. Lei ha
fatto parte di un compagnia
incredibile, solo a pronunciare i nomi vengono i brividi : Salemme, Casagrande, Buccirosso e Paone, un gruppo davvero straordinario e molto rimpianto. Perché si è
sciolto?
Se lo chiedono tutti e questo mi fa molto piacere perché
vuol dire che manchiamo al pubblico.A me è successo questo:ad un certo punto si
è interrotta una serie di combinazioni che ci portavano a lavorare insieme. Molti
pensano a degli screzi, delle liti, delle divergenze ma nulla di tutto questo,
ognuno per la su strada e ognuno di noi ha fatto delle scelte ben precise:
Buccirosso scrive le sue commedie e se le dirige ed ha un bel successo,
Casagrande idem, ora sta aspettando l’uscita di un suo film, Vincenzo che ha
continuato con la sua drammaturgia è la prima compagnia d’Italia a livello
d’incassi. Capisco il dispiacere del pubblico, mi piacerebbe un giorno
rimetterci tutti e quattro e fare “ E fuori nevica” tutti è quattro con le stampelle o in sedia a
rotelle perché ormai siamo vecchietti.
Cosa è la
Bellezza?
Io sono un esteta,
sono diplomato all’istituto d’arte e come hobby ho la pittura, quindi bella
domanda. La Bellezza è l’espressione del
difetto.
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