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mercoledì 30 marzo 2011

Scuola calcio Ac Milan Intervista a Filippo Galli





" L'Inter non ci fa paura "
di Francesco Altavista


Potenza - E’ la festa dell’Asd Culturale Lucania. In un teatro “ Stabile” strapieno di gente e di bambini allievi della scuola calcio affiliata all’ac Milan, il calcio torna protagonista in una Potenza delusa dalle troppo note vicende giudiziarie. Torna in una serata presentata dalla bellissima giornalista Annamaria Sodano e con la presenza di Filippo Galli ex giocatore e allenatore ora responsabile del settore giovanile del Milan e Edgardo Zanoli responsabile area tecnica Accademy Milan. Incontriamo entrambi per una breve intervista per “ Il quotidiano della Basilicata”.

Mister Zanoli, lei incontra tanti allenatori. Come le sono sembrati i tecnici lucani?

Difetti no. Sono molto contento perché seguono i corsi, ci mettono grande entusiasmo, abbiamo riscontrato anche grandi qualità. Stiamo facendo un lavoro importante, che conta soprattutto la voglia di aderire al nostro progetto da questo punto di vista la Culturale Lucania è eccezionale.

Nel sud e in Basilicata ci si lamenta molto della carenza di strutture. Quale è il suo parere?

Spesso le strutture sono un alibi perché comunque quando si vuole lavorare bene con attenzione si può fare. Noi facciamo tante scuole calcio al sud, le strutture effettivamente non sono eccezionali. Con entusiasmo e competenza si sopperisce sempre.

Quale è la cosa più importate da insegnare agli allenatori che hanno a che fare con dei bambini ?

E’capire che è un modo di comportarsi completamente diverso del’agonistica, ci vuole dedizione grande attenzione perché con i bambini si fa subito a fare dei danni irreparabili.

I piccoli vogliono divertirsi e noi questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Le pressioni le mettono le società e i genitori, i bambini vogliono divertirsi e se si divertono giocano anche bene a calcio.

Mister Galli,il Milan squadra in cui lei ha militano per 14 anni è una squadra che ha la media di età dei giocatori molto alta. Si sta puntando ora finalmente sui settori giovanili? Perché in Italia e nel Milan questo settore ha delle difficoltà, a differenza per esempio di club come Arsenal e il Barcellona ?

Siamo una squadra con molto esperienza con un’età media molto alta, però è intenzione della società svecchiare la squadra e quindi passare per risorse del settore giovanile.. La realtà del Barcellona credo sia non riproponibile in Italia. Per quanto riguarda l’Arsenal, sta facendo molto bene ma sono ormai anni che non vince nulla sia a livello nazionale che internazionale e non so se questo sia gradito alla tifoseria. L’ideale sarebbe riuscire a trovare un quadratura di bilancio riuscendo comunque ad ottenere risultati importanti e quindi passare alla risorse del settore giovanile, credo ci voglia tempo per riuscire a raggiungere questo risultato.

Quanto è importate per il Milan il progetto delle scuole calcio e perché collaborate con la Culturale Lucania ?

È un progetto al quale teniamo molto,ci crediamo molto sia dal punto di vista tecnico ma in particolar modo dal punto di vista sociale e dell’educazione dei giovani. Il Milan sta spendendo molto in termini di risorse umane perché vuole lanciare un messaggio che vuole spiegare alle famiglie che si può diventare campioni, si può diventare protagonisti ma innanzitutto bisogna passare per la crescita personale e umana. I bambini hanno il diritto prima di tutto di diventare uomini. Sappiamo che la Culturale Lucania da questo punto di vista ha fatto delle cose bellissime infatti c’è stato un matrimonio che ha visto due entità con gli stessi valori.

Mister, come è avvenuto il suo incontro con il mondo del calcio dei professionisti ?

Io prima di giocare a calcio ho fatto ginnastica artistica, ma mi ricordo che da bambino avevo la grande passione di ritrovarmi con gli amici nei campi. Poi ho avuto la fortuna di intraprendere questa carriera. Ricordo un osservatore del Milan Brambilla che venne a vedermi nella squadra nella quale giocavo il Villa Santa, poi Galbiati, Zagatti mi hanno portato al Milan.In un torneo mi hanno selezionato sia loro che Capello e Braga . Queste sono le mie figure di riferimento.

Nel suo futuro c’è la panchina di una squadra di livello, magari proprio il Milan e chi è secondo lei il miglior allenatore del momento?

Mourinho è sicuramente l’allenatore che più ha dato l’impronta alla sua squadra, un carattere forte, una capacità di direzione del gruppo, molto sicuro di se anche con la stampa. Se devo dire un nome oggi dico Mourinho. Non so cosa mi riserverà il futuro, certo io mi sento allenatore e spero che lo sarò e quando verrà il momento, spero di essere pronto.

Una riflessione sul momento del Milan in campionato ?

Certamente è un momento particolare ma c’è piena fiducia nel recuperare la condizione che avevamo fino a qualche settimana fa e che ci ha concesso di stare in cima al campionato. L’Inter certo non ci fa paura.

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