Potenza - I ritardi in Basilicata sono ormai una condizione esistenziale; la politica lucana è una macchina obsoleta e lenta che preferisce dondolarsi nel suo pantano affaristico e quando riesce a guardare al futuro , grazie alla lungimiranza di qualcuno , la sua lentezza quasi poetica la costringe ad aggrapparsi a pratiche antiquate. Non è un quadro rassicurante, non lo è nemmeno per i destinatari del progetto Vie Blu , promosso dalla Regione Basilicata. Il progetto è partito l’anno scorso con delega alle Province di Matera e Potenza . Ufficio preposto e che si è occupato del progetto per quanto riguarda la Provincia di Potenza è l’Ufficio Ambiente Territorio e Protezione Civile ; per quando riguarda invece la Provincia di Matera, il compito è stato delegato ad una società privata. Mentre nella provincia Materana , tutto va come previsto in quella potentina i disagi per i coinvolti nel progetto cominciano da subito nello stralcio esecutivo 2008. Il progetto “Vie Blu” riguarda principalmente i seguenti obiettivi : la mitigazione del rischio idraulico ; la riqualificazione strutturale e funzionale della rete ecologica e dei sistemi ambientali con la protezione e la prevenzione all’interno dei bacini idrografici dal rischio incendi;
la tutela quali-quantitativa delle acque; la condivisione delle informazioni e la diffusione della cultura dell’acqua. Come detto i disagi cominciano subito. Il progetto prevedeva una divisione degli addetti in base ai titoli di studio posseduti e quanto questi siano attinenti al lavoro trattato , per esempio Geologi , laureati in Scienze forestali e ingegneri . Dopo questa prima classificazione identificata con tecnici laureati , la seconda prevedeva i tecnici diplomati ( Geometra ) ; la terza gli amministrativi con diplomi magistrali o di ragioneria e la quarta ,’ultima nella scala lavorativa gli operai. Questa divisione, secondo alcuni addetti, nella provincia di Matera è stata rispettata ma in quella potentina esiste un accorpamento di tutti i tecnici senza rispettare ruoli e inquadramento professionale; inoltre esistono anche addetti che non posseggono alcun titolo attinente o semplicemente la licenza media, compromettendo il lavoro delicato che solo un laureato in questi campi può coordinare e fare visto che si tratta di bene collettivo come l’ambiente. Operazione che ha un sapore amaro di obiettivo clientelare . I disagi non finiscono qui; l’anno scorso nella provincia Materana il progetto è durato un mese in più di quella potentina o meglio nella provincia di Potenza i tecnici sono stati licenziati un mese prima rispetto ai colleghi materani e nessuno ne capisce il motivo ,visto che i tempi sono previsti dal progetto. Ora mentre i tecnici di Matera sono già al lavoro , il progetto Vie Blu è ripartito come previsto; nella Provincia di Potenza ancora non si capisce quando ripartirà, nella totale inconsapevolezza degli addetti ai lavori che poco riescono a valutare le magie della Provincia di Potenza. A tutti i disagi provocati , da una gestione sicuramente non trasparente e imbarazzante si somma l’attesa che il progetto riparta nei fiumi potentini , sperando che non sia una favola “Beckettiana”, perché il questo periodo e un’etica politica costituzionale non permettono più di scherzare.
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