Chiude il corso di scienze della comunicazione di Potenza
Potenza - Un altro colpo assestato all’Università di  Basilicata , chiude il corso di Scienze della comunicazione. L’Università lucana segue la scelta di Taranto e La Sapienza di Roma ; il corso   nei due casi  risultava  troppo costoso e forse troppo frequentato.  Dopo i primi anni  in cui , il corso di scienze della comunicazione  risulta il più seguito  in tutta l’Italia , oggi  la tendenza cambia . Il corso  perde iscritti , forse la troppa frammentarietà  che non dà un risultato  ben definito a chi si laurea.   Le iscrizioni  al corso nell’UNIBAS   non fa eccezione , nonostante sia un corso ad accesso programmato ,150 posti, ormai da quattro anni  la selezione  è stata annullata perché  gli iscritti  non superavano il numero minimo.  Il corso di scienze della comunicazione  risulta ad oggi bistrattato  dalle tante voci  o magari dagli studenti che frequentano altri corsi più tecnici e meno umanistici. Il corso dei coriandoli  , così viene definito da qualcuno , viene chiuso. La chiusura definitiva è per febbraio 2011 , ma dall’anno prossimo sono bloccate le iscrizioni.  La decisone era nell’aria , ormai era un corso di laurea destinato a finire nel baratro , non seguiva le  classiche regole di un corso  scientifico  né quelle di un corso umanistico:   è lo studio  della comunicazione.  La più grande prerogativa dell’uomo, la comunicazione, e anche la spina nel fianco del potere che preferisce indottrinare i giovani, nascondendo quei meccanismi di controllo linguistico, psicologico, spirituale e giuridico   di cui  si serve.  Si preferisce, il pur legittimo studio settoriale   umanistico e scientifico ad uno studio  meno specifico ma generale e sociale   come la comunicazione.  Finisce all’Università di Basilicata   un percorso di studi :   si chiude un corso fatto nell’incertezza di un  futuro lavoro  ; nella certezza di non avere  grossi finanziamenti  per le ricerche magari dall’oro nero; nella consapevolezza  , una volta laureati, di essere eterni studenti , chierici vaganti  nel grande mondo della comunicazione. Nella delusione  di futuri studenti e nel disagio degli attuali affoga la coscienza di un corso di laurea fatto non per  imposizioni lavorative, sociali o classiste  ma per passione e vocazione.
Nessun commento:
Posta un commento