da " Il quotidiano della Basilicata"
Tra applausi e calici di Grottino "Le chat noir" in scena al Club House
A Tavola con l'assassino
di Francesco Altavista
Potenza – Nessun sipario si apre. Chi parte prevenuto perché legato al suo mondo di classicistica realtà perbenista si trova su un palcoscenico che non esiste, in una enorme anfora dove vengono mischiati filosofia e teatro, dove è necessario ribellarsi e liberarsi dal ruolo di attore e di spettatore. Lo spettatore si ritrova disorientato in una storia sconosciuta che lui dovrà raccontare, in un harem artistico dove lo spirito dovrà conformarsi al pianto della dea bellezza che travolge nell’abbraccio persone sconosciute sciogliendo inesorabilmente il vincolo borghese. Un nuovo modo di fare arte si muove come uno spettro nella terra di Basilicata, per opera degli allievi della “ Scuola sull’Albero” di Melfi con l’organizzazione di Mariangela Corona. Circa cento persone al ristorante “Club House” di Potenza che diventa “ Le Chat Noir”, sono stati trasportati in una dimensione sconosciuta. I testi nascono da Vania Cauzillo che prima come un sogno si idealizza fata, forgia con il suo talento gli arnesi per il suo lavoro e scolpisce tra le coscienze un’opera che prende vita e si muove da sola, rompendo il vincolo di Michelangelo,del “Perché non parli?” ; e l’opera di Cauzillo parla e non solo, incredibili sono infatti i testi che si sviluppano in una crescita controllata, nascendo come un giallo si sposta in una visione satirica di teatro e realtà, fin dalla scelta dei personaggi, ai loro caratteri e nell’ incredibilmente emblematica scelta dell’assassinato. Come un bambino che impara in fretta a camminare, cerca il suo equilibrio appoggiandosi delicatamente su una regia che ha saputo ben organizzarsi in spazi limitati, dove i tempi di entrata ed uscita erano prossimi alla perfezione. Notevole il lavoro di Alessandra Maltempo con l’assistente regia e attrice Cristina Palermo, ha saputo mettere in scena uno spettacolo che lima anche passaggi del giallo che inevitabilmente per qualcuno si fanno un po’ macchinosi e forzati. Un jolly che mostra subito la sua professionalità e bravura è Mimmo Conte di Gommalacca Teatro, rappresenta un commissario che riesce ad addolcire i capricciosi pensieri del pubblico, con battute esilaranti spinge alla creatività , per risolvere il giallo in un tornado di fantasia mentre gli intervenuti gustano la loro cena .Continui gli applausi che insieme alle risate e alle bottiglie di buon Grottino scandiscono la serata. Gli allievi della “ Scuola sull’Albero” per circa tre ore e mezza, si muovono con semplicità disarmante, mai volgari o aggressivi, avvolgono con un velo trasparente il loro personaggio. Sublime la performance delle attrici a partire dalle zitelle, nella vita Cristina Palermo e Federica Nastri ; le proprietarie del locale nella vita Laura Franciosa e Rossana Maltempo quest’ultima dotata di lineamenti così gentili, appena accennati da disegnare intorno agli occhi dei presenti uno spettacolo a se; la giovanissima Francesca Laurita beniamina del pubblico che costretta ad indossare la maschera della cameriera un po’ strana nasconde il suo viso cortese mostrando una capacità d’improvvisazione incredibile. Non da meno gli attori che data la grandezza indiscutibile della parte in rosa, risultano una bella cornice: Dino Lopardo, Mattia Di Pierro , Renato Tummolo e Antonio Stante. Alla fine dello spettacolo qualcuno con stomaco e testa piena ascolta i mormorii dell’anima , altri accennano in un bacio solo pensato e sfiorato , bevono le lacrime della felicità, perché si è sicuri di aver partecipato ad un esperimento di teatro di indefinibile e grandiosa valenza prima artistica e poi sociale.
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