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martedì 14 agosto 2012

Giuliano Palma, The King : " Sul palco sputo l'anima"

da " Il quotidiano della Basilicata"

Intervista a Giuliano Palma 
The King: " Sul palco sputo l'anima" 



di Francesco Altavista 


Policoro – E’ stata una manifestazione importante e piena di spunti culturali, un esempio di cosa si dovrebbe fare per rilanciare non solo la Basilicata ma il sud, questa sera i cinque giorni di musica e di arte del festival “ Blues in town” di Policoro  si concludono con il concertone finale del grandissimo Giuliano Palma con i Bluebeaters.  Il front man “ex casinò Royal”, Giuliano Palma   detto “The King” si concede per un’intervista in anteprima per “ Il quotidiano della Basilicata” 
Maestro, come si spiega il grande successo specie nei live, di questo progetto artistico “ Bluebeaters” che dura ormai da diversi anni?
Non lo so neanche io. Il mio credo è questo, io anche se non sto bene , sul palco cerco sempre di sputare l’anima, perché quando hai l’attenzione di una platea questo bisogna fare. A me non piacciono gli artisti meteoropatici, del tipo “ io sta sera non ho voglia”. No! Tu la voglia te la fai venire, dal vivo bisogna dare il massimo. Forse per questo la gente si è affezionata a me e ai Bluebeaters, cambio tre camicie a serata, indipendentemente dalla temperature, questo significa qualcosa. Poi noi, io per primo siamo veramente malati del suono il levare, della sincope, siamo posseduti dallo Ska.
Di te Giuliano, prima dei “ Casino Royal” si conosce davvero poco. Ti chiedo dal punto di vista strettamente personale questa possessione da parte dello ska e della Giamaica, quando e perchè nasce?
Io ho ascoltato veramente tantissima musica e questo mi ha dato un background  molto vasto. Il primo input sono stati i miei genitori con la musica napoletana, io sono figlio di napoletani. Loro hanno sempre cantato e  fin da bambino ho assimilato tantissimo. Nell’ascoltare la musica giamaicana ho riscontrato diverse  similitudini con le melodie napoletane. Evidentemente mi ha sedotto la melodia  dell’infanzia insieme ai ritmi ballabili che a me piacciono tanto e sono diventato un fanatico dello ska ma non solo, mi piacciono un sacco di cose. È stato bello dedicare un progetto a questa musica insieme ad amici che avevano la stessa passione, in futuro potremmo fare altre cose.
Hai unito poi il ritmi dello ska alla grande  musica italiana del passato.  Come si collegano le due culture apparentemente così distanti? E fare cover non ha limitato la vostra creatività di grandi musicisti?
Si collegano con la voglia di tirare fuori  qualcosa che è dentro di te. A quei  tempi si arrangiava molto con l’orchestra, c’era  la musica reale, ora fare un disco con gli strumenti è molto costoso e si preferiscono  suoni campionati. Io vengo comunque sedotto dal periodo storico degli anni 60 -70 perché veramente avevamo degli arrangiatori pazzeschi e si registrava tutto in orchestra.
I Bluesbeaters si sono creati con membri che avevano alle spalle già altri anni di musica con le rispettive band. Tutta gente con il proprio progetto e che con i Bluesbeaters veniva fondamentalmente a divertirsi, all'inizio facevamo una decina di concerti all’anno. Le cover era il modo più semplice per suonare insieme e fare il nostro omaggio alla Giamaica. Mettersi a comporre sarebbe stato folle, perché ognuno esprimeva la sua creatività nelle proprie band, io per primo. Poi ci abbiamo preso la mano, da un concerto siamo passati alla tournée, da questa poi si è fatta un disco, poi quattro e poi tutto il resto.


C’è però un disco, l’ultimo in cui ci sono degli inediti, “ Combo” del 2009.  Cosa è successo dopo questo disco che sembrava una svolta ? Perché sono passati tre anni senza fare un nuovo album?
In “ Combo” abbiamo inserito quattro inediti che  in realtà come dici  dovevano essere il preludio ad una sorta di svolta. L’idea di suonare per sempre le cover per esempio a me non piace, doveva essere un esercizio di stile che è andata anche troppo più in là di quello che pensavo all’inizio, poi alla fine dopo tanti concerti,  diventa difficile dire : “ io smetto”. Siamo arrivati ad un punto in cui bisogna cambiare, è dal 2009 non facciamo dischi proprio perchè dobbiamo capire bene cosa fare. Io sto preparando un progetto solista, un disco di inediti. Ho voglio di esprimere la mia creatività, ho voglia di comporre. E poi in questi anni  ho cantato le canzoni che avevo nel cuore, quelle che sono ricordi d’amore, d’infanzia . Questo progetto è andato troppo oltre, direi di metterlo in stand bay, fare altre cose  e poi magari ritrovarsi.


Non ti chiedo anticipazioni sul tuo nuovo disco , so che non ne puoi dare.  Ti chiedo però  se puoi dare delle anticipazione sulle collaborazioni del tuo nuovo album. In particolare ci sarà posto per la bellissima Nina Zilli? Permetti la battuta ma vista la vostra amicizia e il tuo soprannome “the King” ,  lei potrebbe essere “the Queen” ?
Avrò un po’ di collaborazioni che già si erano affacciate in “Combo” tra cui anche Samuel dei Subsonica, anche lui un amico. Sarà un disco che sarà un po’ retrò , anni 60, più soul ,non completamente ska, non sarà una cosa sconvolgente non suonerò country per intenderci. Una canzone di Nina Zilli ci sarà, che lei sarà nel disco a cantare non posso dirlo e ovvio che sarebbe un piacere ma ultimamente facciamo molta fatica a ritrovarci perché anche lei è in super attività, sicuramente in fase di composizione una canzone a firma Zilli ci sarà. Noi siamo molto legati, siamo amici da anni, per questo c’è molto feeling. Lei più che regina è la mia principessa, adesso è regina ma regna per i fatti suoi. Abitiamo anche abbastanza vicini, la sua presenza è nell’aria ma ora vediamo, fare un altro  duetto sarebbe davvero bello.
Cosa è la Bellezza?
 La Bellezza è un moto  armonico di sfumature.   

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