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venerdì 14 gennaio 2011

"La Ciociara" a teatro è Donatella Finocchiaro



da " Il quotidiano della Basilicata"
L'attrice siciliana si racconta
Donatella Ciociara a teatro
Il 17 gennaio 2011 al Due Torri per la regia di Roberta Torre


di Francesco Altavista

Potenza – Nella rassegna “ Voglia di teatro” arriva lo spettacolo “ La Ciociara” riduzione teatrale di Annibale Ruccello, per la regia di Roberta Torre con Donatella Finocchiaro il prossimo 17 gennaio al Teatro Don Bosco a Potenza . L’attrice siciliana sarà infatti interprete del personaggio che fu di Sofia Loren nel famoso film di
De Sica . In anteprima Donatella Finocchiaro si concede per un’intervista con il quotidiano della Basilicata

Donatella, in cosa si differenzia “La Ciociara” dal film alle tavole del teatro?

Il teatro ha un modo di rapportarsi alla storia totalmente diverso, se mi avessero detto di fare un remake del film avrei detto di no, quello è un capolavoro . Lì c’è una Loren incredibile del suo periodo meraviglioso. A teatro la ciociara è un personaggio fantastico . E’ un personaggio pazzesco che parte dalla guerra, poi nella visione di Annibale Ruccello arriva fino agli anni 60. Fa vedere cosa sono diventate queste due donne a distanza di venti anni, con il trauma della guerra e della violenza. Una lettura meravigliosa e una regia indispensabile di Roberta Torre. Ognuno mette molto di se nel personaggio, la Loren ha messo il suo modo di essere donna e io il mio. E’ un personaggio cinico, nel libro che ho letto di Moravia viene chiamata : la burina; tende quindi a mettersi a tu per tu con tutti , ha sempre un coltello a serra manico dentro la borsa. E’ una tigre e difende le sue cose, una donna che credeva poco all'amore.

“ La ciociara” metafora della violenza sulle donne. Cosa significa essere donna oggi ?

Ai tempi della guerra la violenza, lo stupro, è uno strumento di tortura che ancora oggi le donne subiscono. Ma nel mondo di oggi la vera violenza è la volgarità. Molto spesso la donna viene trattata come oggetto, come strumento di piacere. Questo la penalizza, purtroppo nonostante le lotte femministe , ancora oggi c’è un ritorno a strumentalizzare la donna. Il problema a volte è proprio delle donne, cioè se un donna vuole farsi strumentalizzare ci mette poco, se vuole usare se stessa per arrivare a lavorare lo può fare e ci sono donne che lo fanno. Il problema è sempre personale, molto spesso è un mezzo, la donna ha un arma , la bellezza, la seduzione e la femminilità. Io preferisco le donne sensuali senza essere per forza seducenti, senza dover per forza sedurre.

Tra tutti i personaggi donna che hai fatto, quale le assomiglia di più? In quale hai dato più se stessa specie nel rapporto con l’amore?

Ho fatto dei personaggi veramente strani. Sicuramente metto qualcosa di me in tutti i personaggi ma per esempio nell’ultimo personaggio di Roberta Torre, sono una madre cinica, un po’ leggera che pensa ai suoi profumi, non si spreca in affetto per la figli , è una madre che spero non mi appartenga. Una donna tutta leopardata , una donna che usa il suo copro per sedurre, è molto lontana dal mio essere donna. Per quanto riguarda l’amore , come diceva Verdone “ L’amore è eterno fin che dura”. Io credo molto nelle relazioni di coppia, nel creare, nell’annaffiare sempre la pianta. Ogni giorno costruire, perché a distruggere ci si mette davvero poco, lo stress , il lavoro , la quotidianità, distruggono il rapporto, a coltivarlo ci vuole molto più impegno.

Sei un’attrice del sud che alla prima esperienza, nel film “ Angela” , sei stata protagonista. Quanto è difficile essere attrice venendo dal profondo sud?

Sicuramente se fossi nata a Roma sarebbe stata per certi versi più semplice. Io ho avuto però la fortuna di incontrare Roberta Torre, perché lei mi ha cercato a Catania, voleva un’attrice siciliana e mi ha scelto per il suo film. I treni che passano molto spesso sono quelli che si devono prendere al volo. Stare al posto giusto e trovare l’occasione giusta sono fortuna. Io ho cominciato con un ruolo da protagonista ma certo non è una fortuna che hanno avuto tutti. La prima settimana non riuscivo a dormire , era una responsabilità grossa . Dal talento al mestiere: dai primi corsi di teatro era diventata una malattia, perché mi divertivo, mi faceva pensare. Il lavoro dell’attore è un lavoro che un po’ coincide con il vivere. Un attore cresce con il lavoro e con la vita, cresce come persona e quindi è più in grado di fare personaggi.

Sei attrice di teatro e Cinema , in cosa trovi più difficoltà e quale preferisci?

Sarebbe come scegliere tra mamma e papà. Il teatro è veramente un altro mondo, dopo aver provato un personaggio per mesi , lo porti in scena tutto una volta, il cinema è più frammentato. Fai una scena di cinque minuti anche per tre giorni. Nel teatro il personaggio si deve ripetere tutte le sere con la stessa emozione e la stessa emotività. Ho cominciato con il teatro è non lo rinnegherò mia, così il cinema che è un amore profondo che non morirà mai.

Cosa è la Bellezza?

Una donna ha sempre questo rapporto particolare con la Bellezza. Io sono stata solo con uomini brutti nella mia vita, ma affascinanti. Personalmente preferisco l’imperfezione, quella per me è la Bellezza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie