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venerdì 29 gennaio 2010

Intervista a Carlo Buccirosso

da " il Quotidiano della Basilicata"


Il romanzo non mi è mai piaciuto molto. Troppo lungo e noiso.
Buccirosso riscrive Manzoni per "vendetta"
di Francesco Altavista
Satriano - Un successo preannunciato per l’opera “ I Compromessi Sposi” di Carlo Buccirosso, nell’ambito della rassegna “ Le valli del teatro”. Il tutto esaurito sia al cine-teatro Eden di Marsicovetere che nel teatro Anzani di Satriano di Lucania, fanno pensare alla grande professionalità e bravura del regista, attore e scrittore Carlo Buccirosso. Quest’ultimo dotato di un animo artistico davvero molto sensibile che si muove tra il capriccioso e il pignolo, concede alcune brevi battute in esclusiva al “ Quotidiano” prima dello spettacolo di Satriano.
“ I compromessi sposi” è stato definito parodia, musical mancato, che tipo di spettacolo è ? Si potrebbe considerare una nuova tendenza del teatro partenopeo ?
E’ una commedia musicale, non c’è alcun dubbio. Parole, battute mischiate alla musica a volte a modo di parodia Non è una tendenza. Io scrivo prosa, commedie musicali, di tutto. Nel teatro non c’è moda , il teatro non è una tendenza. Scrivo quello che mi sento di scrivere non seguo tendenze.
Perché ha scelto di fare un’opera teatrale sul capolavoro Manzoniano “I promessi sposi”?
E’ un’opera che non mi è mai piaciuta molto, quando la studiavo a scuola non mi ha mai attratto particolarmente. Noiosa e troppo lunga , ho fatto una riduzione teatrale mettendoci qualcosa di diverso , qualcosa di moderno. Naturalmente non è una sconfitta di Manzoni, anche perché io non so scrivere romanzi, è un’arte che non saprei mai sviluppare, come probabilmente ho fatto una riduzione teatrale che lui non avrebbe mai saputo fare.
Lei nelle sue opere fa da regista , attore e scrive e cura i testi. Come si definisce in questi campi ?
Credo di far bene, tutte e tre le cose . Come scrittore non metto mai in scena una cosa se non sono convinto che è fatta bene, credo di essere pignolissimo e preciso, di spiegare bene le cose al pubblico. Come regista credo di avere grande rispetto per gli attori e quindi in pratica ho gusto, perché la regia è gusto, cuore, umanità e precisione. Come attore credo che ho una carriera abbastanza completa per poter fare vari ruoli.
Lei è riconosciuto un grande attore ma cosa le hanno dato per la sua vita artistica i Fratelli Vanzina?
I soldi, solo ed esclusivamente i soldi.
Lei ha recitato nel capolavoro di Sorrentino , il Divo , la storia di dirigenti, tra cui Andreotti guidati dal potere, cosa si sente di dire su quella classe dirigente ?
La classe dirigente di allora non la posso giudicare perché non ho una grande esperienza politica e quella è un’epoca che non ho vissuto molto. Posso dire che il personaggio, Pomicino è una persona preparata ed intelligentissima. Credo di averla presentata con il mio modo di essere brillante e simpatico che mi ha riconosciuto una vita.
Come mai ha lasciato il gruppo storico formato da lei ,Salemme , Casagrande e Paone? Nell’ambiente sembra che si covi la speranza di rivedervi insieme?
Ho lasciato per fare miei spettacoli . Quando si ha qualcosa da dire , non la si divide con nessuno. Sono un attore non timbro il cartellino ed ho deciso di fare anche il regista e scrittore. Credo che non ci siano ne i motivi ne le condizioni per tornare insieme. Io non spero niente, spero solo che mi vada bene il mio lavoro, forse è una speranza loro.
Per Carlo Buccirosso, il teatro e la Bellezza ?
La Bellezza è l’animo, il teatro e la Bellezza dell’animo.

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