Le mille e irreali vite di Fantozzi-Villaggio
di Francesco Altavista
Potenza - “ La corazzata Potemkin è una cagata
pazzesca “, questa una frase che ha fatto epoca. E’ nata da un film “ Il secondo tragico Fantozzi”
nel 1976, a
dirla il protagonista assoluto, l’ideatore del personaggio, il grande Paolo Villaggio che sarà con uno spettacolo
teatrale che porta come titolo proprio siffatta frase, questa sera a partire dalle 21:00 al teatro “ Don Bosco”
di Potenza, nell’ambito della rassegna “ E20 d’arte- voglia di teatro”
,organizzata da “Cose di teatro e musica”. Il settantottenne Paolo
Villaggio si concede con straordinaria
gentilezza, per “ Il quotidiano della Basilicata”, ad un’intervista in
anteprima.
Maestro, con questo
spettacolo, lei in qualche modo ci mostra la sua vita o le sue vite. Di fatti nel
vissuto di un artista c’è una parte
sotto la luce dei riflettori e una nel
buio. Come Paolo Villaggio ha vissuto questi contrasti?
Le cose di confondono. In certe condizioni in cui tu devi
ogni due settimane raccontare una biografia un po’ stimolante per un lettore si
è costretti a modificare ad inventare. Io sono dell’avviso che alla fin fine
certe persone che sono particolarmente esposte al giudizio dei lettori, del
pubblico, dei votanti sono costretti ad inventarsi una biografia immaginaria. Poi va a finire che queste biografie immaginarie
sono quasi più intensamente vissute delle originali, è un bisogno di migliorare
certi momenti della propria vita nella quale tu ne esci o come uno sfortunato
farabutto o quasi geniale , un brav’uomo o perfido. A furia di raccontarla ,si
finisce per crede più nella biografia immaginaria che in quella reale che
magari non esiste, cioè è stata piatta, abitudinaria, scontata. In questo
spettacolo che si chiama “ La corazzata Potemkin” per attirare il pubblico, ho inventato un sacco di situazioni, di amicizie, di
efferatezze, di bugie.
Lei è famoso per aver
creato tre personaggi molto amati. Penso
al professor Kranz, a Fracchia e in
particolar modo a Fantozzi. Visto che si
parla di biografia immaginaria , quale rapporto
si è instaurato tra lei e questi personaggi ?
Il professor Kranz e
Fracchia erano personaggi molto
divertenti, ma direi che il personaggio
più famoso è Fantozzi. Bisogna accettare l’idea che la biografia di Villaggio è
praticamente inesistente se non ci fosse stata la voglia di raccontarne una più
consistente e divertente, più importante. Uno perde di vista la propria
biografia perché si adagia, perché poi è certo che ti fanno sempre la stessa
domanda: E’ vero che..? . E tu non puoi dire improvvisamente sulla soglia degli
80 anni che è tutto inventato, ma a lei lo posso dire: E’ quasi tutto
inventato. Tanto ormai quando racconto una biografia che mi viene chiesta io ho
già il cliché di quella completamente immaginaria.
Paradossalmente è
un’invenzione più vera della realtà, Fantozzi più reale di Paolo Villaggio?
Sì, certamente. La
realtà è banale, l’invenzione invece è abbastanza divertente.
Maestro, torniamo
allo spettacolo. Si è davvero curiosi di
vederla a teatro. Come si è trovato sulle tavole e con il contatto diretto con
il pubblico dei teatri?
Non si illuda che vedrà grandi cose. Se il pubblico è
formato da giovani il successo è assicurato. I vecchi invece vanno a teatro
perché non sanno che fare, specie le vedove. Vanno lì, ormai non scopano più,
si sono finalmente liberate dei rompi coglioni dei mariti che loro hanno quasi ucciso con la famosa saggia alimentazione per farli
fuori. Comunque il pubblico vecchio è drammatico,
è come se non ci fosse, è di marmo. Nel pubblico dei ragazzi c’è una voglia di protagonismo. Fa il
pubblico in maniera molto evidente,
molto sonorizzata e molto gradita. I
ragazzi saranno molto felici.L’unico inconveniente è che quando io ho
cominciato a fare questo mestiere si chiedevano gli autografi, ora ci sono
questi telefonini, fotografie e allora ogni volta ci sono da fare una trentina di foto che
sono gratificanti ma spossanti, è una
fatica in uno spettacolo di due ore.
La prima volta a
Potenza. Lei l’anno scorso è stato un po’ al centro delle polemiche per due
battute sul sud. Una sulla Sardegna e una sul sud diverso dal nord per colpa di
una cultura radicata borbonica. Non crede di essere stato un po’ duro con il
sud? Come può rispondere a quelle polemiche?
Sulla Sardegna era una cosa paradossale, credo che manchi un po’ di umor. Certo dire che in Sardegna non
hanno figli perché hanno rapporti con le pecore è una cosa stupida e cattiva se è rivolta ad un pubblico
che non capisce l’ironia. Per quanto riguarda la borbonizzazione del sud , è
l’unica causa possibile perchè la cultura del sud è distante da quella del resto dell’Italia e dell’Europa.
Nel sud la cultura borbonica è durata
più o meno 500 anni, ora bisogna capire se ha fatto dei danni. Si sono
costituite, non paralo di mafia, ma delle organizzazioni che hanno sostituito
il potere dello stato centrale. Diciamo che cerco di arraffare da studioso della storia d’Italia ,delle
giustificazioni a delle differenze culturali che ci sono in Italia.
La mediocrità, il
potere e la libertà sono temi che lei tratta moltissimo nei suoi libri ironici.
Cosa in breve può attribuire ad ognuna di queste parole?
La mediocrità è ripugnante, terribile. Sentirsi dire da una
donna che sei mediocre è l’offesa più grande. Il potere invece è esibirlo e le
donne sono molto attirate dal potere e questo lei lo sa perchè
si è monetizzato tutto.La libertà è un’illusione anche nella grandi
democrazie perché non esiste, solo un’opinione e giudizi imposti da un mezzo
mostruoso che è la televisione
In una sua intervista
a “ Parla con me” con la Dandini si è
detto che Paolo Villaggio non
invecchierà mai. E’ sempre attivo, cosa sta preparando di nuovo per il suo
pubblico?
Magari.. La cosa più grave dell’invecchiamento è che non hai più la possibilità di
programmare a lungo termine. Io le dico
ma non so quindi se sono realizzabili. Farò una biografia finale di Fantozzi da vecchio,
poi una piccola parte in un film di
Albanese che a me piace molto.
Concludiamo. Cosa è
la Bellezza?
La Bellezza è la cosa
fondamentale. Le donne dell’800 erano diverse dalle veline di adesso che sono
volute belle dalla televisione, non lo
sono realmente ma perchè la televisione
ha cambiato anche questi aspetti. La bellezza vera è quella eterna delle dolomite per esempio.
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