Cerca nel blog

domenica 8 aprile 2012

Con Dario Brunori (live) senza baffi

da " Il quotidiano della Basilicata"

Brunori ( live) senza Baffi 





Tito – Riparte la rassegna “ If 6 was 9” organizzata dall’associazione “ Multietnica”, non più a Potenza ma al centro per la creatività “ Cecilia” di Tito. Ad aprire domani a partire dalle 21:00, sarà uno dei cantautori giovani più apprezzati : vincitore del premio Ciampi, il premio Tenco e il premio di musica indipendente come miglior live, arrivato al suo terzo album, si tratta di Dario Brunori, conosciuto come Brunori sas. Il 5 maggio sarà la volta dei “ Nobraino” e il 12 dello stesso mese  Erica Mou.  Brunori sas  con straordinaria gentilezza si concede per un’intervista in anteprima per “ Il quotidiano della Basilicata”.
Dario hai realizzato “ E’ nata una star?”, uscito proprio a fine marzo ,ad appena un anno di distanza da “ Poveri Cristi vol.2 “. Sei una macchina inesauribile di musica?
Mi piace questa definizione, sono meridionale quindi noi non siamo abituati a lavorare in tempi così stretti. E’ un grande ed un enorme sforzo, in realtà poi  faccio quello che mi piace e mi è venuto naturale, quindi per carità , ad avercene di possibilità. Sono contento perché avere dei progetti su cui lavorare ti disciplina. Bisogna avere un obiettivo, poi magari fatto questo mi prendo un ventennio sabatico.
Sarai a Tito con il tour “ Brunori senza baffi”,con una formazione diversa, ridotta e più acustica.  Come  è sembrato al pubblico il live e  secondo te stai meglio “ senza baffi”?
Il tour è caratterizzato proprio dal fatto che giriamo in tre e ci sono delle rielaborazioni. Ha una chiave quindi più intimistica, più da cantautorato classico mente solitamente ci presentiamo più rock and roll. Al pubblico piace questo nuova veste perché appunto c’è un rapporto più confidenziale, spero vada bene  anche in Basilicata come è stato altrove.
Hai scritto le colonne sonore per “ E’ nata una star?” film con Rocco Papaleo  ma anche per il film ancora in lavorazione “ Una domenica notte” primo lungometraggio del talentuoso Giuseppe Marco Albano, sei stato anche a Bernalda ripreso dalle cineprese. Come ti è sembrata questa esperienza e perché la tua musica si presta così bene al cinema?
Marco Albano è un ragazzo di grande talento, abbiamo lavorato con grande facilità, proprio a livello di linguaggio. Tutto il cast è molto in gamba, è stata un’esperienza bella anche con i ragazzi del circolo “ val verde “ che mi hanno ospitato per una serata. Un ambiente molto simile a quello che vivo in Calabria, non ho avuto difficoltà ad integrarmi. Credo che vada bene per i film perché racconto storie, lavoro per immagini.
Passiamo al tuo modo di cantare. Cosa significa neo-urlatore?
Il fatto è che non essendo bravo a cantare dovevamo trovare un modo per rigirare questa cosa, di fare di necessità virtù e allora Brunori è un neourlatore così la gente è convinta  che sia un vezzo e tralascia il fatto che non so cantare. Spero che comunque non ci sia disgusto.
Il primo disco da solista “ Vol.1” quello che ti ha portato al successo, era nostalgico, forse vivere nel passato è più facile o almeno quanto vivere nel futuro. In “ Poveri cristi vol. 2” hai tentato di dire altro, secondo te  sei riuscito a raccontare il presente?
Era nostalgico ma non in maniera inguaribile, non sono sempre con lo sguardo rivolto al passato. Ovviamente la cosa più difficile è vivere o raccontare il presente perché spesso è un onere ed un onore. Spesso  si pensa al passato o ci si rifugia  nel futuro. E’ un obiettivo il  presente anche se la mente spesso tende ad arrivare altrove. Cerco di impormelo e di viverlo a pieno , l’unico modo forse  è fare.  Fare qualsiasi cosa per rimanere incollati al presente.
In molti dicono che rispetto ai cantautori del passato, tu e altri tuoi colleghi, penso a Dente a Dimartino , fate leva su due cardini  principali anche nella stesura dei testi :quotidianità e  semplicità. Sei d’accordo?
  Si parte magari  da cose più “basic “ che in passato forse erano state un po’ dimenticate. Bisogna avere  la capacità anche in un fatto piccolo, in un piccolo gesto, un micro cosmo di rappresentare un macrocosmo. Nel particolare si cerca il tutto, l’universale. Questo crea più facilità nel comunicare, perché magari chi ascolta vede qualcosa della propria vita nel pezzo.
 Cosa è la Bellezza?
  La Bellezza è un qualcosa che lego al riscoprire una serenità. Tutto ciò che mi rende sereno è Bellezza e non sono tantissime le cose che me la trasmettono.     

Nessun commento: