Brunori ( live) senza Baffi
Tito – Riparte la
rassegna “ If 6 was 9”
organizzata dall’associazione “ Multietnica”, non più a Potenza ma al centro
per la creatività “ Cecilia” di Tito. Ad aprire domani a partire dalle 21:00,
sarà uno dei cantautori giovani più apprezzati : vincitore del premio Ciampi,
il premio Tenco e il premio di musica indipendente come miglior live, arrivato
al suo terzo album, si tratta di Dario Brunori, conosciuto come Brunori sas. Il
5 maggio sarà la volta dei “ Nobraino” e il 12 dello stesso mese Erica Mou. Brunori sas
con straordinaria gentilezza si concede per un’intervista in anteprima
per “ Il quotidiano della Basilicata”.
Dario hai realizzato
“ E’ nata una star?”, uscito proprio a fine marzo ,ad appena un anno di
distanza da “ Poveri Cristi vol.2 “. Sei una macchina inesauribile di musica?
Mi piace questa definizione, sono meridionale quindi noi non
siamo abituati a lavorare in tempi così stretti. E’ un grande ed un enorme
sforzo, in realtà poi faccio quello che
mi piace e mi è venuto naturale, quindi per carità , ad avercene di
possibilità. Sono contento perché avere dei progetti su cui lavorare ti
disciplina. Bisogna avere un obiettivo, poi magari fatto questo mi prendo un
ventennio sabatico.
Sarai a Tito con il
tour “ Brunori senza baffi”,con una formazione diversa, ridotta e più acustica.
Come è sembrato al pubblico il live e secondo te stai meglio “ senza baffi”?
Il tour è caratterizzato proprio dal fatto che giriamo in
tre e ci sono delle rielaborazioni. Ha una chiave quindi più
intimistica, più da cantautorato classico mente solitamente ci presentiamo più
rock and roll. Al pubblico piace questo nuova veste perché appunto c’è un
rapporto più confidenziale, spero vada bene
anche in Basilicata come è stato altrove.
Hai scritto le
colonne sonore per “ E’ nata una star?” film con Rocco Papaleo ma anche per il film ancora in lavorazione “
Una domenica notte” primo lungometraggio del talentuoso Giuseppe Marco Albano,
sei stato anche a Bernalda ripreso dalle cineprese. Come ti è sembrata questa
esperienza e perché la tua musica si presta così bene al cinema?
Marco Albano è un ragazzo di grande talento, abbiamo
lavorato con grande facilità, proprio a livello di linguaggio. Tutto il cast è
molto in gamba, è stata un’esperienza bella anche con i ragazzi del circolo “
val verde “ che mi hanno ospitato per una serata. Un ambiente molto simile a
quello che vivo in Calabria, non ho avuto difficoltà ad integrarmi. Credo che
vada bene per i film perché racconto storie, lavoro per immagini.
Passiamo al tuo modo
di cantare. Cosa significa neo-urlatore?
Il fatto è che non essendo bravo a cantare dovevamo trovare
un modo per rigirare questa cosa, di fare di necessità virtù e allora Brunori è
un neourlatore così la gente è convinta
che sia un vezzo e tralascia il fatto che non so cantare. Spero che
comunque non ci sia disgusto.
Il primo disco da
solista “ Vol.1” quello che ti ha portato al successo, era nostalgico, forse
vivere nel passato è più facile o almeno quanto vivere nel futuro. In “ Poveri
cristi vol. 2”
hai tentato di dire altro, secondo te
sei riuscito a raccontare il presente?
Era nostalgico ma non in maniera inguaribile, non sono
sempre con lo sguardo rivolto al passato. Ovviamente la cosa più difficile è
vivere o raccontare il presente perché spesso è un onere ed un onore. Spesso si pensa al passato o ci si rifugia nel futuro. E’ un obiettivo il presente anche se la mente spesso tende ad
arrivare altrove. Cerco di impormelo e di viverlo a pieno , l’unico modo forse è fare. Fare qualsiasi cosa per rimanere incollati al
presente.
In molti dicono che rispetto
ai cantautori del passato, tu e altri tuoi colleghi, penso a Dente a Dimartino ,
fate leva su due cardini principali anche
nella stesura dei testi :quotidianità e semplicità. Sei d’accordo?
Si parte magari da cose più “basic “ che in passato forse
erano state un po’ dimenticate. Bisogna avere la capacità anche in un fatto piccolo, in un
piccolo gesto, un micro cosmo di rappresentare un macrocosmo. Nel particolare
si cerca il tutto, l’universale. Questo crea più facilità nel comunicare,
perché magari chi ascolta vede qualcosa della propria vita nel pezzo.
Cosa è la Bellezza?
La Bellezza è un
qualcosa che lego al riscoprire una serenità. Tutto ciò che mi rende sereno è
Bellezza e non sono tantissime le cose che me la trasmettono.
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