Cerca nel blog

lunedì 13 giugno 2011

L'essenziale per Federico Zampaglione dei Tiromancino


da" Il quotidiano della Basilicata" Il leader dei Tiromancino racconta la sua arte prima del live di Stigliano (mt)
"L'essenziale" di Zampaglione


di Francesco Altavista

StiglianoIl 13 giugno a partire dalle ore 21:00 circa in piazza Monumento a Stigliano, ci sarà l’atteso concerto dei “ Tiromancino” per festeggiare il santo patrono. E’ infatti con l’eleganza, la delicatezza noir e la poesia della band di Federico Zampaglione che nella cittadina in provincia di Matera si vogliono concludere i festeggiamenti. I “Tiromancino” in formazione rinnovata invaderanno la piazza con i nuovi brani dell’ultimo album “ L’essenziale” e con una selezione di pezzi più significativi del loro repertorio. Lo spettacolo offrirà al pubblico anche le proiezioni e suggestioni visive di Dario Albertini, l’artista che ha diretto gli ultimi video del gruppo e che cura l’allestimento scenografico del tour. Federico Zampaglione (voce e chitarre - acustica, elettrica, slide) sarà affiancato sul palco di Stigliano da Emanuele Brignola al basso, Stefano Cenci alle tastiere e Ivo Parlati alla batteria. Zampaglione oltre ad essere l’anima e autore dei testi della band e anche regista talentuoso di due film, “ Nero bifamiliare” con una splendida Claudia Gerini e il film horror uscito nel 2010 molto apprezzato “ Shadow”. In anteprima il cantautore romano si concede per una breve intervista con “Il quotidiano della Basilicata”

Federico nel tuo ultimo album fai diverse riflessioni, Ma cosa è l’essenziale per l’esistenza umana deturpata dalla famosa frase “Nietzschiana”, “Dio è morto” ?


L’essenziale in realtà è quello che ci serve per vivere, senza troppo farci distrarre e abbindolare da tutte le false informazioni che questa società ci vuole costringere ad avere. Io della vita celebro i sentimenti, il pensiero, la riflessione. Credo che in certi momenti l’uomo guarda sopra la sua testa cercando un qualcosa di superiore, eterno e stabile, il contrario della vita umana. In ogni caso poi bisogna sporcarsi le mani, darsi da fare e cercare la propria verità.


In questo disco come negli altri ci sono delle splendide canzoni d’amore, scritte e cantate con la tua proverbiale delicatezza. Come Federico Zampaglione parla, scrive ed intende la canzone d’amore?


L’amore è un sentimento d’affetto, bisogna trattarlo con attenzione. Spesso si sentono canzoni che per la verità sono molto superficiali e stereotipate, il rischio che scrivere d’amore è che se viene fatto in modo troppo scolastico nasce stereotipato. L’amore è complesso e quindi per parlare e scriverne a monte ci deve essere una riflessione profonda e non superficiale. E’ complesso , appartiene a delle sfaccettature, ombre e cose inspiegabili. Quando faccio una canzone parto sempre da un qualcosa che mi dia un’ispirazione autentica, non è detto che sia successo a me, ma anche a qualcuno vicino a me. Cerco di andare in profondità e cogliere gli elementi diciamo più orientati.


Sei cantante e regista e ultimamente anche autore per altri, come nel caso di Noemi con il pezzo “Poi inventi il mondo” inserito nel suo nuovo album “ RossoNoemi”. Che voto ti dai in questi tre ruoli e come nel tuo fare arte questi ultimi si intersecano?


Non sono mai stato bravo a dare dei voti e non sarebbe nemmeno giusto che sia io a darmeli. Io credo che ci sia tanto da imparare e migliorare, questo è il bello di questi lavori qui, non si finisce mai di imparare, di sperimentare , altrimenti non avrebbe più senso fare questo lavoro. Le immagini e il suono sono due elementi che vanno benissimo d’accordo, un buon film con una brutta colonna sonora ne risentirebbe, così come delle belle canzoni non possono dare delle immagini orrende. Quello che faccio è fare in modo che queste due espressioni si sposino al massimo per dare il massimo dell’emozione, affinché chi ascolta vada ad immergersi nella forma d’arte. Come autore ultimamente sto scrivendo pezzi anche per altri, questo pezzo per Noemi, è un pezzo che per lei andava bene. Mi ha chiamato , lei è una ragazza energica, talentuosa e anche solare. Devo dire che lei l’ha interpretata molto bene e scrivere per altri è bello perché non tutto quello che si scrive va bene per se stessi.


Nel tuo ultimo film “Shadow”, una pellicola horror, metti sullo schermo una definizione di male tutta di origine umana. Cosa è il male?


Il male è male, non c’è altra definizione. In questo film l’ho identificato con gli orrori e la bruttezza della guerra, della mancanza di rapporti tra uomini. Non c’è niente di più horror di quello che poi c’è dietro ad una guerra, in quello che non si fa vedere. In questo film ho cercato di entrare in po’ dentro questa oscurità


Cosa è la Bellezza?


La Bellezza è la semplicità e la spontaneità dell’armonia.

Nessun commento: