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sabato 21 marzo 2009

Il futuro affidato al profumo delle Viole

Da " Il quotidiano della Basilicata (9 marzo 2008)"
IL FUTURO AFFIDATO AL PROFUMO DELLE VIOLE

di FRANCESCO ALTAVISTA


Non è bello sentire, da salotti per bene, che non esiste più futuro per la Basilicata. Dovrebbe esistere solo un passato, a questo punto lontano, che ci fa piangere , intorpidendo le ultime speranze di un istinto politico divergente da una linea, tracciata da un ignoto disegnatore cieco . I giovani scappano , non per vigliaccheria ma perché su questa terra non è più possibile combattere, in questo luogo non si può nemmeno gridare, per paura di rompere un equilibrio, costruito su nebulose menzogne e di metafore di basso livello . La metafora dello sviluppo , messa quasi a caso, in una storia che racconta di morte: fabbriche chiuse , giovani in stupefacente entusiasmo che muoiono per strada o magari su una bella piazza , tangenti e clientelismo che dilagano nei palazzi del potere, estrazione di una sostanza che la natura aveva nascosto. Qualcuno preferisce meravigliarsi e farsi sfoggio di dati positivi, come positiva si dimostra la casalinga che non ha più foglie secche, davanti la porta di casa e non si cura che in un futuro prossimo , gli mancherà l'ombra della quercia abbattuta. Una regione che ha una storia di soli antagonisti, e che quindi , oggi più che mai ha bisogno di veri protagonisti. Questi ultimi dovranno essere giovani nelle idee, pronti a riprendere le armi, pronti a innamorarsi di un sogno, un sogno che data la sua Bellezza, diventerà collettivo. La storia lucana però sembra non avere un lieto fine, troppe volte il futuro è stato affidato a " Bambini malinconici senza fratelli che giocano con il mondo " ( prendendo in prestito le parole di Kundera ). Oggi si sceglie l'innovazione e con una forza sempre più profonda si sceglie un futuro donna. Affidare il futuro politico non solo lucano, alle donne è una scelta particolare, sognare un protagonista donna è il massimo per una regione dove la tradizione e occultamento clericale hanno creato un mondo di eccessivi doppi sensi, votati solo a far perdere di vista la difesa della Bellezza etica . Questo non vuole dire che la politica deve essere fatta solo dal gentil sesso , ma semplicemente che nella maggior parte dei casi,le donne la fanno in modo più sincero e coerente ( con il rischio di sembrare sessista). Non basta però scegliere una protagonista femminile, fatta solo per mascherare il vecchio con un innovazione non richiesta, sarebbe bello un futuro affidato alla semplicità delle viole. Fiori umili raccolti nel bosco che tra le tante difficoltà risplendono sempre di nuovo, rispettando le più elementari regole della bellezza . A noi , il sesso forte, spetta il ruolo di combattere per un futuro donna , ed esortare le donne a scendere in campo. Questo è solo un pensiero di un uomo stanco ma ancora non rassegnato, a guardare un "mondo in menopausa ", forse finiremo tutti con una viola in mano , a guardarla come ultima traccia, se pur esile e semplice , di Bellezza.

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