lunedì 13 agosto 2012

Tutto cambia con la brigantessa Teresa De Sio

da " Il quotidiano della Basilicata"

Tutto cambia con Teresa De Sio
la brigantessa e il quartetto Hulan 

di Francesco Altavista



Viggiano  –La rassegna dell’arpa Viggianese  organizzata dall’assessorato al turismo e spettacolo del Comune di Viggiano e diretto da Vincenzo Zitello è sempre di più un evento imperdibile di arte che fa brillare il cuore della Val d’agri. Una luce sovrasterà la valle oltre a quella del Centro Oli per cinque giorni ( dall’uno al cinque), ma il 4  tutto si tingerà di una magia che unisce tradizione e contaminazione, ci sarà il concerto della strepitosa Teresa De Sio  con  il quartetto “Hulan” della Mongolia. In anteprima Teresa De Sio si concede ad un’intervista per “ Il quotidiano della Basilicata”.
Teresa , sarà in Basilicata due volte con lo stesso spettacolo, a Viggiano  il 4 e Venosa il 5. Come nasce questo spettacolo con le suonatrici della Mongolia?
Questa idea nasce già qualche anno fa, perché ho partecipato ad una vera e propria impresa, in cui diversi artisti italiani hanno collaborato con l’orchestra nazionale mongola, l’orchestra” Morin Khuur”. Questa orchestra composta da oltre 40 elementi è venuta in Italia ed abbiamo insieme a loro fatto alcuni concerti, per l’esattezza, ho partecipato io ,Franco  Battiato, Mauro Pagani e anche in una tappa Cristiano De Andrè perché uno dei pezzi strumentali che questa orchestra suonava era “Creuza de Ma” di Fabrizio. Il rapporto con questa orchestra è stato molto forte, molto bello  perché suonavano degli strumenti della tradizione mongola tra questi il “ Morin Khuur” che per capirci è una specie di incrocio tra un violino ed un mandolino. Ciò che farò in Basilicata  è uno spettacolo con un  quartetto di artiste che faceva parte dell’orchestra. Ci sarò io con la mia chitarra, Sasà Flauto il mio chitarrista ed Er la mia violinista. In più il quartetto dei loro strumenti.
Un matrimonio tra il sud Italia colto della sua voce e i suoni della Mongolia, cosa ne nasce? Cosa ci si deve aspettare?
Posso dire che uno dei motivi di questa unione è anche il fatto che c’è un’antica tradizione, delle nostre parti, del sud Italia, del napoletano e in particolare  di Torre del Greco, e  riguarda   i pescatori di corallo che fino al 1700 usavano pescare il corallo e poi attraverso una complessa e litura  strada via terra portavano il corallo in Mongolia. In questa terra il corallo è  un gioiello che nel buddismo assume dei significati molto forti.


Teresa De Sio nell’immaginario è un po’ come una bella fata della taranta, un’interprete avvenente della magia bianca o nera dell’antica musica. Quale è il suo rapporto con il tarantismo sul quale ha scritto anche il suo primo romanzo?
Io sono entrata nel mondo della musica salentina e della mitologia del morso del ragno prima dalla porta dello studio accademico, io ero iscritta all’università e facevo antropologia ed ho avuto la fortuna di incontrare insegnati  e libri che si riferivano a quel mondo. Contemporaneamente già cantavo  con l’ensemble dei “Musicanova”. Ho studiato per  molto tempo il tarantismo  ma poi ad un certo punto questa conoscenza è diventata  così profonda che non mi bastava più suonarla e cantarla all’occorrenza ed ho scritto il mio primo romanzo “ Metti il diavolo a Ballare”.
Tante collaborazioni nella sua carriera, ma questa sua anima un po’ maledetta che viene dalla taranta come si è confrontata con il mistico e religioso Giovanni Lindo Ferretti ( ex leader dei CCCP, CSI e PGR)nel 2005 con il progetto “ Craj” che è diventato anche un film pluripremiato?
 Ho cercato Giovanni per questo spettacolo che si chiamava “Craj “, volevo mettere in scena qualcosa di devozionale nei confronti dei grandi cantori della tradizione pugliese, c’erano tutti i grandi vecchi che non sono mai stati musicisti puri ma contadini e braccianti. Chiesi a Giovanni Lindo di diventare il mio compagno di viaggio, di interpretare insieme a me un ruolo. Il rapporto con lui è stato molto interessante e piacevole . Questo spettacolo per noi è stata  un’impresa faraonica, 36 persone su quattro palchi ,più un cavallo vero, perché Giovanni Lindo è anche un cavaliere ed entrava dal pubblico con il cavallo, quindi uno spettacolo complesso ma molto forte.
L’ultimo album è “ Tutto cambia”, dove riprende un successo della grandissima Mercedes Sosa. Ancora contaminazione e grande arte. Con questo lavoro in cosa ha voluto sorprendere il suo pubblico?
Tutto cambia è un disco in cui ho cercato di far convivere le mie tre anime fondamentali, che sono le tre anime che mi porto da sempre. Sono quella legata alla musica popolare, quella legata alla canzone di autore e quella legata al Rock che è la mia musica di formazione. Cerco di far convivere più dei precedenti le mie facce, mi piace dire che è un disco polifonico perché il mio sguardo è uno sguardo multifocale sul mondo.



Una battuta quasi in conclusione, Teresa De Sio si sente una brigantessa?
Sì! Brigantessa è un titolo che mi è stato consegnato da chi mi segue anche in rete.  Io credo molto nel brigantaggio intellettuale che significa mantenere l’intelligenza sveglia e vigile, cercare di correggere i molteplici mali del mondo nel quale viviamo specie in Italia.
Cosa è la Bellezza?
La Bellezza è dinamismo.  
              

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