La notte di Arisa nella sua Pignola
di Francesco Altavista
Pignola – “ Ogni
volta che torno, mi regalate il libro del dialetto di Pignola, ma io sono di
Pignola”, con queste parole Arisa accompagna la consegna di un premio da parte
della provincia di Potenza, presente il presidente Piero Lacorazza e del sindaco della cittadina di Pignola,
Ignazio Petrone, alla fine del concerto del secondo grande ritorno. E’ l’ironia dell’artista lucana che rende
meno imbarazzante l’intervento dei due politici, la sua semplicità che si
unisce ad una consapevolezza nuova, gli permette di stare al disopra di
qualsiasi istinto d’orgoglio lucano. A nessuno tra il numeroso pubblico
presente al concerto viene in mente di inneggiare il nome Rosalba, si ripete a gran
voce invece lo pseudonimo di Arisa, quasi a voler sottolineare inconsciamente il
distacco che esiste tra la grande artista nata a Pignola ma ormai patrimonio
nazionale e la ragazza che voleva
cantare a tutti i costi tra le pietre dure della cittadina pignolese nonostante
i tanti ostacoli. Arisa fa il suo concerto con emozione certo ma come
dice lei “ non più di tanto”. Sale sul palcoscenico alle 22:15 , farà circa due
ore di spettacolo, mostrando la sua voce come dea bellissima che balla tra le
note mentre scala le vette altissime
dell’ammirazione, suono che quando
invece parla con il pubblico si trasforma
in una sorta di vagito infante ma non
imbarazzato come di un bambino che si
giustifica con la madre per non averla ascoltata. Rosalba però è un fiore ormai
sbocciato che disserta il suo profumo anche affascinante mentre il suo vestito che lascia le gambe
scoperte , smanicato con due tasche sul davanti dove
spesso durante il concerto nasconde le mani, mostra tutta la bellezza di linee
che parlano non troppo velatamente al desiderio. Con lei un sound e una musica unica e particolare,eseguita da maestri: al
basso Sandro Rosati, alla batteria
Giulio Proietti , alle tastiere Salvatore Mufale, alla chitarra Mauro Di
Domenico e al piano il maestro Giuseppe Barbera . Quest’ultimo è la seconda
star sul palcoscenico si diverte sulla tastiera del suo piano a mezza coda,
virtuosismi che vanno dalla “Carmen” di
Bisset a pezzi della storia del rock, presentati sempre come un minestrone di
fantasia, ritmo e magia all’introduzione
di altri brani ora di Arisa ora di altri artisti del panorama internazionale.
Diverse le cover che appassionano il
pubblico, versioni emozionanti e diverse dei brani in inglese, “Personal Jesus”
, “Sweet dreams” e
“ Losing my religon” , tra queste inserisce anche pezzi italiani tra cui “ Ti
sento” dei Mattia Bazar e “ Tanti Auguri” di Raffaella Carrà. Ma è soprattutto
la musica di Arisa che si vuole ascoltare, il primo pezzo è la bella “ Amami”
dell’ultimo album che gli consente un immediato legame con il pubblico che canta con lei, poi in
“ La mia strana verità”, “ Poi però” e “ Si vola” libera la sua straordinaria voce. Sul palco è
ferma, appena pochi movimenti con le mani, spesso si siede sullo sgabello
dietro di lei, sorseggiando acqua in un bicchiere di cristallo.” Nel paese di
chissà che c’è” e “ Democrazia” scatenano il pubblico in timidi balli sul
posto, nessuno che spinga in una platea ordinata composta da persone di tutte le
età. A tratti ricompare la Rosalba di Pignola, riconosce della facce della sua
vita, dal macellaio, alla tabaccaia, ad alcuni parenti presenti, visi
conosciuti a cui dedica una “
Sincerità” in versione molto elegante e
chic. La scaletta bis compreso si conclude
dopo la ripetizione del brano
sanremese “ La notte” cantato da tutti,
“ Bene se ti sta bene” e l’atmosfera
straordinaria di “ Pace” . Dopo il
premio consegnato dal presidente della provincia e dal sindaco, Arisa
accontenta la richiesta di “ zia Carmela” cantare un pezzo napoletano. Lei
richiama sul palco il maestro Barbera ed esegue “ Reginella” in un modo così
dolce da spaccare l’emozione in tanti piccoli pezzi da ricomporre in uno specchio che potrà riflette solo l’anima vera e pura, senza nulla
togliere ai pezzi degli autori di Arisa, ma valeva la pena assistere al
concerto anche solo per questa
esecuzione voce e piano.
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