domenica 23 dicembre 2012

Con Chiara Baffi c'è il sole anche quando "Chiove"

da "il quotidiano della Basilicata"


Con Chiara c'è il sole anche quando " Chiove"




di Francesco Altavista


Matera – «Il teatro per me è fondamentale, è un posto in cui io sto a mio agio, mi dà la sensazione che tutto può accadere e nel migliore dei modi, mi sento  protetta dal palcoscenico. Mi piace condividere tutto ciò con il pubblico.» Sentire queste parole dalla profonda e splendida voce, ornata  da sospiri e toni involontari da femme fatale, della bellissima  Chiara Baffi farebbe tremare di emozione chiunque. E’ un’attrice giovane ma pluripremiata e  sarà a Matera in scena il prossimo nove dicembre al Duni ( 17 e 30) con la  pièce “ Chiove” nella parte di Lali, unica donna sul palco insieme a Enrico Ianniello e Carmine Paternoster. Con “ Teatri Uniti” che produce anche questo spettacolo, Chiara gira il mondo, molte volte insieme al suo grande maestro Toni Servillo con il quale continua a collaborare dopo il grandissimo successo de “ La trilogia della villeggiatura” di Carlo Goldoni: tour internazionale di 4 anni con quasi 400 repliche. E’ un’attrice straordinaria oltre che spaventosamente bella, nonostante le prove in teatro e un guasto a casa , ci confessa, al tetto gocciolante di pioggia, si concede per un’intervista esclusiva per “ Il quotidiano della Basilicata”.
Chiara, lei più volte ha dichiarato di dovere molto allo spettacolo “ Chiove”. Perché è così importante per lei?
« E’ nato  un incontro magico tra noi attori in questa pièce. Appena abbiamo iniziato a lavorarci, durante le prove,partendo dallo  studio sul testo, si è creata questa incantevole alchimia. E’ stata così forte che non abbiamo potuto fare altro che  prendere in mano la situazione ed accorgerci di avere una pietra preziosa tra le mani. Il testo poi ha la fortuna di essere scritto in modo incantevole. Lali è  un personaggio che ho amato tantissimo fin dalla prima lettura. Mi ha conquistata completamente, io ho avuto solo il grande piacere e la responsabilità di prendermene cura.  La luce di Lali  mi ha subito entusiasmato e guidata ad affrontare un personaggio certo complicato, una prostituta; io non l’ avevo mai interpretata, mai un personaggio con questa popolarità moderna. Mi ha guidato anche  la scrittura viva e carnale di Mirò, a cui sono immensamente grata.»



 Quando è stato importante per una giovane attrice come lei entrare nella grande realtà di “ Teatri uniti” di Napoli?
«E’ stato fondamentale. Prima di tutto perché era il mio più grande desiderio ed è stato esaudito. Per me è stato molto importante perché mi ha permesso di lavorare con Toni Servillo che è una persona che stimo enormemente: un attore straordinario ed un regista meraviglioso. Vivere con lui  “ La trilogia della villeggiatura” è stata un’esperienza unica che mi ha insegnato moltissimo. Con Toni Servillo non avevo il ruolo da protagonista come in “ Chiove”  ma riuscivo tutti i giorni, grazie alla sua grandezza, a vivere questo rapporto con il personaggio, a nutrirlo, a divertimi  e scoprire sempre nuove cose ad ogni replica.»
Lei è una figlia d’arte,suo padre Giulio Baffi è un famoso critico teatrale ed ha diretto addirittura il  “San Ferdinando”. Quanto è stata colpita dallo stereotipo della “bella attrice raccomandata”?
 «Non mi ha dato molto fastidio, nel senso che  non ho dovuto farci i conti poi troppo. Fortunatamente ho costruito la mia carriera pian piano, partendo da piccolissime  parti e partecipazioni a spettacoli; ho studiato il più possibile nei modi che ritenevo opportuni, sono entrata in questo mondo  in punta di piedi. Poi pian piano ho preso sempre più spazio lì dove potevo, dove mi è sembrato giusto farlo e mi è stata data opportunità di farlo. Ogni tanto vengono fuori queste voci  fastidiose, ma cerco di combatterle con i fatti  con il mio lavoro, la mia dedizione, la mia professionalità, con la mia attenzione e cuore che metto in questo lavoro. L’essere sua figlia mi ha agevolato nel senso che il teatro nella mia famiglia era pane quotidiano:  andavo tutti i giorni in teatro ed ad un certo punto non ho potuto fare a meno di desiderarlo e nel momento in cui  ho messo piede sul palcoscenico, ho capito che non avrei potuto più farne a meno.»



Lei è cresciuta respirando l’aria del teatro di Eduardo il “ San Ferdinando”. Cosa ha significato questo quando ha dovuto recitare  nella versione di “Napoli Milionaria” con Luca Defilippo per la regia di Rosi?      
  «Al “San Ferdinando” mi sento a casa ed amo Eduardo particolarmente. In “ Napoli Milionaria “ ho interpretato Maria Rosaria ed è stato bello anche  perché avevo un regista straordinario come Francesco Rosi che l’ha inventata insieme a me. Ricordo molto bene come Rosi mi ha guidato alla conoscenza del personaggio e di quel mondo. Ho avuto la possibilità di vedere la mia amata Napoli in un’altra epoca e l’ho scoperta insieme a Rosi. Quest’ultimo  un uomo generoso, coltissimo, a cui piace molto raccontare e donare i sui ricordi, la sua storia  e i suoi  aneddoti. Ogni momento in quelle  prove è stato veramente importante.»
Oltre a “ Chiove” con quale opera la vedremo prossimamente sui palcoscenici?
«Io continuerò a fare “ Chiove” per un paio di mesi. Successivamente a fine gennaio inizio le prove con Toni Servillo con “ Le voci di dentro”, in cui lui è regista e protagonista.  Non vedo l’ora. Ho già l’acquolina in bocca. Aspetto questo  nuovo incontro con Servillo e contemporaneamente con Defilippo, davvero sento già  il profumino.»
Cosa è la Bellezza?
 «La Bellezza è un qualcosa da cercare, scoprire, onorare e prendersi cura, da non dimenticare e di cui nutrirsi.»

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