Beppe Carletti, novità e tradizione
di Francesco Altavista
Rionero in Vulture – Dopo
quel terribile 7 ottobre del 1992, quando dopo una malattia muore Augusto
Daolio ad appena 45, si penso che i “ Nomadi “ avessero scritto la parola fine. E invece la storia continua fino
ad oggi e saranno in Basilicata con due concerti : il 13 agosto a Rionero in
Vulture piazza “XX settembre” e quattro
giorni dopo , il 17 a
Tolve in piazza “ Giovanni Delfino” .Con 73 album pubblicati , sette milioni di
dischi venduti in quasi cinquant’anni di attività, i “ Nomadi” e la loro
filosofia resistono ai cambiamenti: l’ultimo l’addio di Danilo Sacco e l’arrivo
del giovane Cristiano Turato. La
costante sin dai primordi si chiama Beppe
Carletti che in anteprima si concede ad un’intervista per “ Il quotidiano della
Basilicata”.
Maestro, parliamo
subito delle novità. Partiamo dal nuovo disco previsto per ottobre. Dopo
settantuno album pubblicati, cosa vorranno dire i Nomadi al loro pubblico?
E’ un disco di dieci inediti con il quale si presenta il
nuovo cantante con noi già da sei mesi,
Cristiano. Questo è il suo album d’esordio, io credo che sarà ben accolto come
sta avendo successo nei concerti, perché è un bravo ragazzo, merita, ci crede e
a lui è arrivata una grande occasione
nella vita, certo non capita tutti i giorni per un ragazzo che cantava con il
suo gruppo e si esibiva in piccoli locali, trovarsi in una situazione così. Ti
posso anticipare che sarà un album molto rock.
Cristiano Turato è il
nuovo frontman dei Nomadi. Come un 39enne
semi sconosciuto diventa “copertina” di
una delle band più longeve della musica Italiana, presentato proprio nel
ventennale della morte di Augusto ?
L’abbiamo scoperto
per caso, da un cd che ci avevano dato in giro, ne raccogliamo tanti. Abbiamo
ascoltato questa voce, siamo andati a vedere su youtube come si presentava, ci
è piaciuto molto. Lui conosceva pochissime canzoni dei Nomadi, questa è stata
una cosa importante perché interpreta a modo suo senza scimmiottare. L’affiatamento
cresce giorno per giorno ed è già ad un
buon livello. C’è poi un insieme di intenti bellissimo che ha portato a questo
disco. E’ un disco della svolta, con una nuova voce che non c’entra ne con
quello che c’era prima né con Augusto.
Maestro, la novità
più triste. Danilo Sacco è stato nel cuore di tutti i fan dei “Nomadi”. Cosa è
successo?La storia dei Nomadi era troppo anche per Danilo?
Danilo mi ha detto: voglio mettermi alla prova , con i
Nomadi è tutto facile, voglio vedere da solo cosa riesco a fare”. Queste sono
state le sue parole. Non si può dire ad una persona di rimanere quando ha altre
idee quindi lui ha intrapreso la
carriera da cantante solista e a noi non bastava che dirgli: “ in bocca al
lupo”. La storia dei Nomadi è una storia responsabile, Danilo non credo abbia
problemi a sopportarla, il fatto è che
si sa sempre quello che si lascia e non quello che si trova, la sua
scelta va rispettata , in bocca al lupo a lui e in bocca al lupo a me. In tanti
hanno scelto di fare dopo il gruppo una carriera da solista, c’è chi è riuscito
di più e chi di meno, chi è tornato indietro come Piero Pelù e Ghigo , però
alla fine sono sempre minestre riscaldate, dopo che intraprendi una nuova
strada è difficile e insensato tornare
indietro.
C’è un’altra novità.
I “ Nomadi” lasciamo la Warner dopo 20
anni. Perché intraprendere questa nuova strada di politica musicale?
Io credo che quando
arrivi ad un certo punto una casa discografica non può fare più di tanto. Ho
deciso di mettermi in proprio, ho una mia etichetta, ho un distributore
importante nazionale e si cammina con le proprie gambe, dopo tanti anni credo
si possa fare, non ho la pretesa di essere più bravo di una major, ma io voglio
camminare con le mie gambe e mi diverto anche in questo nel controllare tutto
e decidere a pieno quello che voglio fare.
Tutte queste
novità sono il segno che i “ Nomadi”
sono una band viva che continua a fare musica dopo quasi 50 anni di carriera.
Come fa lo spirito dei Nomadi a resistere nonostante tutto ?
Le canzoni sono un collante incredibile e poi il nostro modo
di essere semplici. Anche se cambiano le persone sul palco lo spirito rimane, è
uno spirito incredibile che aleggia
tutte le sere sul palco ed aggiungo insieme a questo aleggia anche lo
spirito di Augusto che è sempre con noi in questo viaggio. Io sono il più anziano del gruppo, ma alla
fine non c’è per chi viene sul palco dei Nomadi niente da raccontare, basta
salirci una volta e ti rendi conto subito di tutto. Non avrei mai pensato di
portare avanti questa storia alla soglia
ormai del cinquantesimo. Credo che anche l’ingresso di Cristiano significa continuare la storia , è
un po’ come un qualcosa che si tramanda da padre in figlio.
Insieme allo spirito
dei Nomadi però non invecchia nemmeno Beppe Carletti.Ha scoperto la fonte
dell’eterna giovinezza?
E’ la musica in mezzo
alla gente. Ho sempre cercato di fare quello in cui credevo, anche sbagliando.
Ho amici meravigliosi con me sul palco che mi aiutano, questo è bellissimo. In 50
anni di carriera, ne ho viste tante di cose, di personaggi arrivare e poi
cadere, io sto sempre qua in piedi è
questo mi da forza. La verità è che mi diverto un casino, io faccio le cose che
mi piacciono. Vivere con una passione con la quale lavorare è il massimo che un
uomo può pretendere.
Quasi in conclusione,
vorrei una breve battuta sul “Concerto per l’Emilia” nato da una sua idea.
Quali riflessione si può fare ora dopo le tante polemiche ?
E’ stata una cosa veramente bella e sentita. Quello che si
respirava nell’aria era incredibile, emozione, emotività ed energia. Se
qualcuno si è lamentato per un motivo o per un altro, è un problema suo. Io sono
soddisfatto di quello che ho fatto. Una grande soddisfazione anche per la straordinaria
partecipazione degli artisti. Vedo poi che la solidarietà per l’Emilia arriva
da tutta l’Italia, per queste cose è bello essere italiani
Cosa è per lei la
Bellezza?
La Bellezza non è visibile né quantificabile, la Bellezza è dentro.
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