mercoledì 15 agosto 2012

Sempre Nomadi: Beppe Carletti novità e tradizione

da "Il quotidiano della Basilicata"

Beppe Carletti, novità e tradizione





di Francesco Altavista 




Rionero in Vulture – Dopo quel terribile 7 ottobre del 1992, quando dopo una malattia muore Augusto Daolio ad appena 45, si penso che i “ Nomadi “ avessero scritto la  parola fine. E invece la storia continua fino ad oggi e saranno in Basilicata con due concerti : il 13 agosto a Rionero in Vulture piazza “XX settembre”  e quattro giorni dopo , il 17 a Tolve in piazza “ Giovanni Delfino” .Con 73 album pubblicati , sette milioni di dischi venduti in quasi cinquant’anni di attività, i “ Nomadi” e la loro filosofia resistono ai cambiamenti: l’ultimo l’addio di Danilo Sacco e l’arrivo del giovane Cristiano Turato.  La costante sin dai primordi  si chiama Beppe Carletti che in anteprima si concede ad un’intervista per “ Il quotidiano della Basilicata”. 
Maestro, parliamo subito delle novità.  Partiamo dal  nuovo disco previsto per ottobre. Dopo settantuno album pubblicati, cosa vorranno dire i Nomadi al loro pubblico?
E’ un disco di dieci inediti con il quale si presenta il nuovo cantante con noi già  da sei mesi, Cristiano. Questo è il suo album d’esordio, io credo che sarà ben accolto come sta avendo successo nei concerti, perché è un bravo ragazzo, merita, ci crede e a lui è  arrivata una grande occasione nella vita, certo non capita tutti i giorni per un ragazzo che cantava con il suo gruppo e si esibiva in piccoli locali, trovarsi in una situazione così. Ti posso anticipare che sarà un album molto rock.


Cristiano Turato è il nuovo frontman dei Nomadi. Come  un 39enne semi sconosciuto diventa  “copertina” di una delle band più longeve della musica Italiana, presentato proprio nel ventennale della morte di Augusto ?
 L’abbiamo scoperto per caso, da un cd che ci avevano dato in giro, ne raccogliamo tanti. Abbiamo ascoltato questa voce, siamo andati a vedere su youtube come si presentava, ci è piaciuto molto. Lui conosceva pochissime canzoni dei Nomadi, questa è stata una cosa importante perché interpreta a modo suo senza scimmiottare. L’affiatamento cresce giorno per giorno  ed è già ad un buon livello. C’è poi un insieme di intenti bellissimo che ha portato a questo disco. E’ un disco della svolta, con una nuova voce che non c’entra ne con quello che c’era prima né con Augusto.
Maestro, la novità più triste. Danilo Sacco è stato nel cuore di tutti i fan dei “Nomadi”. Cosa è successo?La storia dei Nomadi era troppo anche per Danilo?
Danilo mi ha detto: voglio mettermi alla prova , con i Nomadi è tutto facile, voglio vedere da solo cosa riesco a fare”. Queste sono state le sue parole. Non si può dire ad una persona di rimanere quando ha altre idee quindi lui ha intrapreso  la carriera da cantante solista e a noi non bastava che dirgli: “ in bocca al lupo”. La storia dei Nomadi è una storia responsabile, Danilo non credo abbia problemi a sopportarla, il fatto è che  si sa sempre quello che si lascia e non quello che si trova, la sua scelta va rispettata , in bocca al lupo a lui e in bocca al lupo a me. In tanti hanno scelto di fare dopo il gruppo una carriera da solista, c’è chi è riuscito di più e chi di meno, chi è tornato indietro come Piero Pelù e Ghigo , però alla fine sono sempre minestre riscaldate, dopo che intraprendi una nuova strada è difficile e insensato  tornare indietro.
C’è un’altra novità. I “ Nomadi” lasciamo  la Warner dopo 20 anni. Perché intraprendere questa nuova strada di politica musicale?
 Io credo che quando arrivi ad un certo punto una casa discografica non può fare più di tanto. Ho deciso di mettermi in proprio, ho una mia etichetta, ho un distributore importante nazionale e si cammina con le proprie gambe, dopo tanti anni credo si possa fare, non ho la pretesa di essere più bravo di una major, ma io voglio camminare con le mie gambe e mi diverto anche in questo nel controllare tutto e  decidere a pieno  quello che voglio fare.


Tutte queste novità  sono il segno che i “ Nomadi” sono una band viva che continua a fare musica dopo quasi 50 anni di carriera. Come fa lo spirito dei Nomadi a resistere nonostante tutto ?
Le canzoni sono un collante incredibile e poi il nostro modo di essere semplici. Anche se cambiano le persone sul palco lo spirito rimane, è uno spirito incredibile che aleggia  tutte le sere sul palco ed aggiungo insieme a questo aleggia anche lo spirito di Augusto che è sempre con noi in questo viaggio.  Io sono il più anziano del gruppo, ma alla fine non c’è per chi viene sul palco dei Nomadi niente da raccontare, basta salirci una volta e ti rendi conto subito di tutto. Non avrei mai pensato di portare avanti  questa storia alla soglia ormai del cinquantesimo. Credo che anche l’ingresso di  Cristiano significa continuare la storia , è un po’ come un qualcosa che si tramanda da padre in figlio.
Insieme allo spirito dei Nomadi però non invecchia nemmeno Beppe Carletti.Ha scoperto la fonte dell’eterna giovinezza?
 E’ la musica in mezzo alla gente. Ho sempre cercato di fare quello in cui credevo, anche sbagliando. Ho amici meravigliosi con me sul palco che mi aiutano, questo è bellissimo. In 50 anni di carriera, ne ho viste tante di cose, di personaggi arrivare e poi cadere, io  sto sempre qua in piedi è questo mi da forza. La verità è che mi diverto un casino, io faccio le cose che mi piacciono. Vivere con una passione con la quale lavorare è il massimo che un uomo può pretendere.
Quasi in conclusione, vorrei una breve battuta sul “Concerto per l’Emilia” nato da una sua idea. Quali riflessione si può fare ora dopo le tante polemiche ?
E’ stata una cosa veramente bella e sentita. Quello che si respirava nell’aria era incredibile, emozione, emotività ed energia. Se qualcuno si è lamentato per un motivo o per un altro, è un problema suo. Io sono soddisfatto di quello che ho fatto. Una grande soddisfazione anche per la straordinaria partecipazione degli artisti. Vedo poi che la solidarietà per l’Emilia arriva da tutta l’Italia, per queste cose è bello essere italiani
Cosa è per lei la Bellezza?
La Bellezza non è visibile né quantificabile, la Bellezza è dentro. 

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