giovedì 5 aprile 2012

Le mille vite di Paolo Villaggio

da " Il quotidiano della Basilicata"

Le mille e irreali vite di Fantozzi-Villaggio 


di Francesco Altavista



Potenza  - “ La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca “, questa una frase che ha fatto epoca. E’ nata   da un film “ Il secondo tragico Fantozzi” nel 1976, a dirla il protagonista assoluto, l’ideatore del personaggio, il grande  Paolo Villaggio che sarà con uno spettacolo teatrale che porta come titolo proprio siffatta frase, questa sera  a partire dalle 21:00 al teatro “ Don Bosco” di Potenza, nell’ambito della rassegna “ E20 d’arte- voglia di teatro” ,organizzata da “Cose di teatro e musica”. Il settantottenne Paolo Villaggio  si concede con straordinaria gentilezza, per “ Il quotidiano della Basilicata”, ad un’intervista in anteprima. 
Maestro, con questo spettacolo, lei in qualche modo ci mostra la sua vita o le sue vite. Di fatti nel vissuto  di un artista c’è una parte sotto la luce  dei riflettori e una nel buio. Come Paolo Villaggio ha vissuto questi contrasti?
Le cose di confondono. In certe condizioni in cui tu devi ogni due settimane raccontare una biografia un po’ stimolante per un lettore si è costretti a modificare ad inventare. Io sono dell’avviso che alla fin fine certe persone che sono particolarmente esposte al giudizio dei lettori, del pubblico, dei votanti sono costretti ad inventarsi una biografia immaginaria. Poi  va a finire che queste biografie immaginarie sono quasi più intensamente vissute delle originali, è un bisogno di migliorare certi momenti della propria vita nella quale tu ne esci o come uno sfortunato farabutto o quasi geniale , un brav’uomo o perfido. A furia di raccontarla ,si finisce per crede più nella biografia immaginaria che in quella reale che magari non esiste, cioè  è stata  piatta, abitudinaria, scontata. In questo spettacolo che si chiama “ La corazzata Potemkin”  per attirare il pubblico, ho inventato  un sacco di situazioni, di amicizie, di efferatezze, di bugie.
Lei è famoso per aver creato  tre personaggi molto amati. Penso al professor Kranz, a Fracchia e  in particolar modo  a Fantozzi. Visto che si parla di biografia immaginaria , quale rapporto  si è instaurato tra lei  e  questi personaggi ?
Il professor Kranz  e Fracchia  erano personaggi molto divertenti, ma  direi che il personaggio più famoso è Fantozzi. Bisogna accettare l’idea che la biografia di Villaggio è praticamente inesistente se non ci fosse stata la voglia di raccontarne una più consistente e divertente, più importante. Uno perde di vista la propria biografia perché si adagia, perché poi è certo che ti fanno sempre la stessa domanda: E’ vero che..? . E tu non puoi dire improvvisamente sulla soglia degli 80 anni che è tutto inventato, ma a lei lo posso dire: E’ quasi tutto inventato. Tanto ormai quando racconto una biografia che mi viene chiesta io ho già il cliché di quella completamente immaginaria.
Paradossalmente è un’invenzione più vera della realtà, Fantozzi più reale  di Paolo Villaggio?
 Sì, certamente. La realtà è banale, l’invenzione invece è abbastanza divertente.
Maestro, torniamo allo spettacolo.  Si è davvero curiosi di vederla a teatro. Come si è trovato sulle tavole e con il contatto diretto con il pubblico dei teatri?
Non si illuda che vedrà grandi cose. Se il pubblico è formato da giovani il successo è assicurato. I vecchi invece vanno a teatro perché non sanno che fare, specie le vedove. Vanno lì, ormai non scopano più, si sono finalmente liberate dei rompi coglioni dei mariti che loro hanno quasi ucciso  con la famosa saggia alimentazione per farli fuori. Comunque  il pubblico vecchio è  drammatico,  è come se non ci fosse, è di marmo. Nel  pubblico dei ragazzi  c’è una voglia di protagonismo. Fa il pubblico in maniera molto  evidente, molto sonorizzata e molto gradita.  I ragazzi saranno molto felici.L’unico inconveniente è che quando io ho cominciato a fare questo mestiere si chiedevano gli autografi, ora ci sono questi telefonini, fotografie e allora ogni volta  ci sono da fare una trentina di foto che sono  gratificanti ma spossanti, è una fatica in uno spettacolo di due ore.
La prima volta a Potenza. Lei l’anno scorso è stato un po’ al centro delle polemiche per due battute sul sud. Una sulla Sardegna e una sul sud diverso dal nord per colpa di una cultura radicata borbonica. Non crede di essere stato un po’ duro con il sud? Come può rispondere a quelle polemiche?
Sulla Sardegna era una cosa paradossale, credo che manchi  un po’ di umor. Certo dire che in Sardegna non hanno figli perché hanno rapporti con le pecore è una cosa  stupida e cattiva se è rivolta ad un pubblico che non capisce l’ironia. Per quanto riguarda la borbonizzazione del sud , è l’unica causa possibile perchè la cultura del sud è distante  da quella del resto dell’Italia e dell’Europa. Nel sud la cultura borbonica  è durata più o meno 500 anni, ora bisogna capire se ha fatto dei danni. Si sono costituite, non paralo di mafia, ma delle organizzazioni che hanno sostituito il potere dello stato centrale. Diciamo che cerco di arraffare  da studioso della storia d’Italia ,delle giustificazioni a delle differenze culturali che ci sono in Italia.
La mediocrità, il potere e la libertà sono temi che lei tratta moltissimo nei suoi libri ironici. Cosa in breve può attribuire ad ognuna di queste parole?
La mediocrità è ripugnante, terribile. Sentirsi dire da una donna che sei mediocre è l’offesa più grande. Il potere invece è esibirlo e le donne sono molto attirate dal potere e questo lei lo sa  perchè  si è monetizzato tutto.La libertà è un’illusione anche nella grandi democrazie perché non esiste, solo un’opinione e giudizi imposti da un mezzo mostruoso che è la televisione
In una sua intervista a “ Parla con me” con la Dandini  si è detto che  Paolo Villaggio non invecchierà mai. E’ sempre attivo, cosa sta preparando di nuovo per il suo pubblico? 
Magari.. La cosa più grave dell’invecchiamento  è che non hai più la possibilità di programmare  a lungo termine. Io le dico ma non so quindi se sono realizzabili. Farò  una biografia finale di Fantozzi da vecchio, poi una piccola parte  in un film di Albanese che a me piace molto.
Concludiamo. Cosa è la Bellezza?
 La Bellezza è la cosa fondamentale. Le donne dell’800 erano diverse dalle veline di adesso che sono volute belle  dalla televisione, non lo sono  realmente ma perchè la televisione ha cambiato anche questi aspetti. La bellezza vera è quella  eterna delle dolomite per esempio.

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