giovedì 5 agosto 2010

La voce delle " Corde Oblique ": Intervista a Riccardo Prencipe


da " Il quotidiano della Basilicata"


La voce delle " Corde Oblique"

di Francesco Altavista



Brienza - Una piacevole sorpresa ad aprire il concertone degli Inti :Illimani; se per il gruppo cileno i brividi e le emozioni erano da prevedere, “Le Corde Oblique “ che hanno aperto il concerto con circa un‘ora di ottima musica è stata davvero una piacevole scoperta. Il gruppo fondato da Riccardo Prencipe ha una sound coinvolgente e particolare , popolare e mediterraneo ma si cimenta anche in diverse sperimentazioni, già tre album all’attivo e in preparazione un quarto , girano il mondo da sempre riscuotendo successi . Dopo il concerto c'è il tempo per scambiare quattro chicchiere con il fondatore Riccardo Prencipe.

Riccardo parliamo del prossimo album , il quarto.

Stiamo lavorando sodo , siano soddisfatti del risultato , ci saranno come al solito tanti brani originali, più una cover dei Radiohead , noi facciamo sempre una cover particolare , riviviamo a modo nostro dei pezzi di altri . Questa volta abbiamo pensato ad un pezzo di una band unica nel panorama musicale . Ci sono cose nuove, c’è una maggiore apertura melodica ed armonica, sono brani più intensi e colorati, c’è una vena prog mescolata con questa ossessione dell’antico che abbiamo in tutti i dischi.

Come definisci il tuo tipo di musica ?

Usando la parola prog , ho usato un’espressione un po’ una forzatura . Noi facciamo folk mediterraneo che affonda le sue radici nell’ Ethereal, genere di gruppi come i Dead Can Dance”. Gruppi un po’ malinconici ma noi sposiamo questo genere con la nostra tradizione mediterranea.

Come è nato il gruppo?

In realtà il gruppo è un progetto solista , cioè il progetto di Riccardo Prencipe. Compongo la musica, i testi e glia arrangiamenti ma chiaramente ad una testa va aggiunto tante braccia muscolose che creano un’empatia forte tra le persone che scrive e le persone che eseguono i pezzi.

Io per esempio scrivo per questa voce, Floriana e sento che è la voce che fa per me. E’ un rapporto di scambio.

Perché hai scelto voci femminili?

Si c’è questa volontà di scrivere per voci femminili , si adattano meglio al mio modo di scrivere ma nel nuovo disco ci saranno due brani cantanti da Sergio Panarella, sono due brani un po’ più inglesi.

Sei ormai da anni nel mondo discografico, come puoi definire questo mondo ?

Il mondo delle major credo sia finito ormai da tempo. Se continuano a puntare su x Factor non hanno capito niente. Chi ascolta questa musica al massimo usa un clik per scaricarla. Il nostro invece è un pubblico che ancora compara i dischi , un pubblico più curioso Internet è un’arma a doppio taglio, da una arte fa conoscere qualsiasi gruppo nel mondo d’altra mette in crisi le etichette. Produco i miei master e so che fare un disco costa un botto di soldi se uno vuole fare bene le cose, speriamo di uscirne vivi da questo scontro.

Ultima domanda , cosa è la Bellezza ?

La Bellezza potrebbe essere eliminazione della differenza tra arte e la realtà. La Bellezza è una donna . Se ci soffermiamo su una sofferenza , può essere anche questa una forma di Bellezza perché ci insegna qualcosa.

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