domenica 4 aprile 2010

Trascinati dai Pulp Dogs

da " il quotidiano della Basilicata"
Trascinati dal sound dei Pulp Dogs
Sul battello sonoro di Tony Farina e band nell'unica tappa lucana
di Francesco Altavista








Paterno –Il locale aveva la parvenza di essere quello di sempre, il Loco Bar di Paterno dove si beve insieme agli amici e si è ebbri di parole , ma appena l’orecchio è venuto in travolgente contatto con la musica , tutti sono stati trasportati altrove. La musica dal vivo da queste parti è un consuetudine ma quello che i presenti hanno visto e soprattutto sentito era qualcosa di diverso. Come se in un subdolo tranello, i Pulp Dogs che in quell’istante gioioso, quel mercoledì 31 alla fine di marzo si esibivano, avessero con il sogno musicale armato le mani dei presenti con le spade della consapevolezza dell’essere che in altre situazioni sarebbero state troppo pesanti ma in quell’orgia artistica sono state abilmente agitate. Il pubblico che in poco tempo ha affollato il locale, si è perso nella voce sia umile che elegante di Tony Farina. Il suo canto si muoveva sinuoso accompagnato dai movimenti quasi ricercati e pur spontanei del suo corpo che ha spinto il pubblico verso la scena teatrale della vita , verso l’altrove come avrebbe detto il poeta maledetto Rimbaud. Un po’ di maledetto trasudava dal sound dei Pulp Dogs, anche se arricchito da un vena tragicomica che si trasporta fino a mascherarsi con il pulp di Quentin Tarantino. Ai più attenti non sono sfuggite le diverse cover provenienti proprio dai film del grande regista, come l’incredibile “Stuck in the Middle with you” , colonna sonora della scena più violenta del cinema di Tarantino:” il taglio dell’orecchio”nel film “Le Iene”. Il tutto si è trasformato in un grande battello ebbro che viaggiava tra le righe della libertà disegnata non dall’alcool che pur si beveva in quantità, non dal whiskey usato come acqua benedetta da Tony Farina per dare sollievo alla gola, ma da un impensata emozione che quasi riproduceva il respiro sincopato dell’amore. Ad ornare, le chitarre di Antonello D’Urso e Vincenzo Pastano che pur non facendo grandi virtuosismi con mano artistica scrivono il romanzo di una serata indimenticabile. Estasianti i padroni del ritmo “Pulp Dogs”:Michele Turchi al basso e Marco Gualandra che quasi accarezzava la sua batteria. Come uno scultore, i Pulp Dogs hanno creato con il pubblico l’opera della Bellezza anche se lontana da quella nazarena , con la canzone “ I loved you girl” dell’album precedente , grazie ad una voce che si plasmava sulle parole e sulle emozioni, questa beatitudine consentiva e costringeva a scalare l’olimpo per baciare la dea Afrodite . I Pulp Dogs lasciano così la Basilicata , dopo una serata indimenticabile nell’unica tappa lucana del tour; un sound talmente indefinibile da sembrare un sogno, con la faccia entusiasta di un pubblico tornato al proprio letto dopo aver divorato musica per circa due ore di concerto.

1 commento:

  1. Francesco||| Hai scritto un articolo da paura!!!
    Grazie per esserti usato, come messaggero della nostra musica!
    Grazie di cuore da tutti i PULP DOGS!!!
    Per i Pulp Dogs:
    Tony Farina

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