Profumo di cioccolato al Women's Fiction Festival
Matera – Nero e
profondo come il peccato, compagno delle lacrime di una sera, passione davanti
al camino, invadente sogno del gusto
estremo dell’amore, è il cioccolato.
Laura Florand scrittrice talentuosa dalla percettibilità poetica che si trasforma in uno splendido romanzo
che, è proprio il caso di dirlo, va divorato con avidità, dal titolo “ Ladra di
Cioccolato” (edizioni: Leggereditore),
consegna al lettore una verità: le donne
vogliono una cosa sola il cioccolato .E’ un’opera deliziosa, curata nei
particolari, nelle chimiche personali di due innamorati, nello scontro tra due
vite che danno il via ad un incendio di passione da cui il lettore non può
scappare L’opera è stata presentata ieri
al “Shibuya Cofee Music Shop “ di Matera nell’ambito del “Women’s fiction festival” con la
presenza dell’autrice che si concede, grazie all’aiuto della brava,
gentile e professionale Giulia Fea che ha fatto da interprete, ad un’intervista esclusiva per “ Il
quotidiano della Basilicata”.
Signora Florand, prima di iniziare a parlare
del suo romanzo, una curiosità: Matera non sarà certo la romantica Parigi
dove è ambientato il suo romanzo. Ma come le è sembrata ?
Matera è favolosa, ha una bellezza incredibile e unica. Sono
rimasta letteralmente affascinata da Matera.
Passiamo al romanzo. Quando si pensa a simboli
di virilità maschile, si pensa a uomini impegnati in lavori duri, al massimo
attori, calciatori .Il suo romanzo ci
mostra una inaspettata alternativa , il simbolo della forza maschile, della
virilità , è un cioccolatiere. Perchè un’attività quasi poetica diventa così
maschile e virile?
In realtà già nel cioccolato risiede l’essenza della
sensualità, la passione anche il fatto
che si possa modellare e dargli una forma è un potere insito del cioccolato. E’
il simbolo del piacere assoluto, il fatto che una persona riesca a controllare
questo piacere lo rende ancora più affascinante. Facendo le mie ricerche sui
cioccolatai francesi subito sono venuta in contatto con l’immagine di qualcuno
di virile. Il mondo della cioccolata è legato comunque tutta una serie di
atmosfere che hanno a che fare con l’imposizione della forma, con il fatto di
raggiungere la perfezione, un uomo può esserlo , può farlo. L’arroganza poi del
personaggio del romanzo,di credersi continuamente il migliore, è una cosa molto
virile.
Le donne vogliono
solo una cosa, il cioccolato. Questa la frase da cui in effetti parte il
romanzo. la protagonista Cade alla fine ammetterà di essere entrata nell’atelier
di Sylvain, per lui come uomo, non per
il suo cioccolato o almeno non solo per quello. A questo punto è proprio vero, le donne vogliono il
cioccolato? Se si dovesse scegliere tra le due cose, a cosa si è disposti a rinunciare ?
Direi che c’è bisogno di entrambi. Credo che se avessimo
entrambe le cose, le donne raggiungerebbero davvero la felicità,potremmo dirci donne complete. E’ troppo difficile
decidere a cosa delle due è possibile
rinunciare, non riesco a rispondere, perché poi si dovrebbe rinunciare a
qualcosa?
La donna che viene
mostrata nel romanzo, è un donna sicura, una donna manager che rompe un po’ la definizione
perbenista e tipicamente maschile della
donna raffinata, “casa e chiesa “ si può
dire che lei ci mostra una donna che non ha paura di immaginare un uomo nudo?
Mi piacciono le donne forti che cercano di raggiungere i
propri obiettivi, ciò che vogliono. Cade rappresenta come le donne sono tutte.
Le donne che conosco hanno carattere, ho voluto descrivere questo nel mio
libro. La particolarità è che le donne possono essere forti anche se sono
innamorate e allo stesso tempo anche se
sono forti hanno bisogno di essere amate. Certo le donne immaginano gli uomini
nudi da sempre, penso proprio di sì. Io credo fosse abbastanza risaputo che lo
facciano, probabilmente lo dicono solo nel privato.
La figura
maschile Sylvain a differenza di Cade viene dai bassifondi,
dai quartieri popolari di Parigi
tristemente noti “ La Banlieue”. Per lui è anche una forma di riscatto il
successo ottenuto con il cioccolato e conquistare l’amore di una borghese
capitalista ? Cosa cerca realmente di insegnare al suo stagista Malik,
proveniente dalle sue stesse zone?
In realtà io volevo raccontare due personaggi che venissero
da mondi diametralmente opposti. Di solito l’uomo nei libri , è ricco che compra qualsiasi cosa e la donna è
povera e si fa in un certo senso
comprare dal suo uomo. Ho voluto invertire i ruoli. In realtà Sylvain cerca di
trasmettere e di passare a qualcun altro gli obiettivi che ha raggiunto, i risultati,
in un certo senso vuole che questo
riscatto colpisca anche il suo allievo.
Esiste nel romanzo uno
scontro tra il mondo del capitalismo multinazionale e quello della piccola bottega artigiana ma non solo
anche tra la produzione di massa mediocre nel sapore e quella di qualità. Addirittura nel suo scrivere anche ironico, un barbone rifiuta la barretta della
multinazionale e pronuncia l’epiteto “
merde”. Chi vince realmente questa sfida?
Io personalmente ho una preferenza per il piccolo, per la
ricerca della qualità, la raffinatezza. Quello che volevo dimostrare è che
entrambi i mondi sono da rispettare, entrambi da avere ben chiari in mente. In
fondo quello di Cade è un sogno ed è giusto che lei lo persegua ma se avessimo
solo questi piccoli cioccolatai la maggior parte delle persone probabilmente
non avrebbe cioccolato. Non avrebbe facilità di accesso al cioccolato. Sono due
mondi compatibili e necessari.
Cosa c’è di comune
tra l’innamoramento e gustare un cioccolatino? Cosa significa innamorarsi?
Innamorarsi
è come dare quasi un primo morso. Addenti un cioccolatino e ti piace subito ma
sai anche l’enorme piacere che verrà dopo quando il cioccolatino si scioglierà
in bocca ed ti entrerà dentro, a quel punto sarà più intenso. Poi
l’atto d’amore in sé dei protagonisti
secondo non è altro che un gioco, un desiderio di esplorare ed andare a
fondo alle fantasie che entrambi hanno.
“Si può vivere nel
mondo pur non possedendolo, puoi vivere nella mia vita anche se non la
possiedi”, questa per grandi linee la frase che Sylvain dice a Cade ad un certo
punto dell’opera. Ma l’ amore non è una corsa al possesso dell’altro come succede con un cioccolatino?
Non esiste la necessità del possesso mai, sia per quando
riguardi le cose del mondo, sia per le persone.
L’innamoramento si può possedere, si possiede il sentimento e si paga
all’altro anch’egli possessore con la
moneta del cuore.
Il libro si conclude
con un epilogo che sembra esser scritto in modo diverso, quasi buonista con
baci ed abbracci di tutta la famiglia. Perché
non finire con l’unione della coppia e basta lasciando un po’ di amaro in bocca
che non guasta mai?
Credo che l’epilogo venga dopo che le tensioni si risolvono,
c’è un rilassamento delle tensioni e anche nella scrittura questo si sente. E’ l’amore
che dura anche quando le tensioni sono superate. Proprio lì arriva il momento
più intenso. Cade aveva bisogno della sua famiglia, quindi per rendere questa
felicità totale avevo bisogno che si ricongiungesse con la famiglia.
In conclusione . Altri
libri in vista?
Ci sarà “Bacio di cioccolato” il seguito di questo libro. Ci sono altri due
della serie del cioccolato che usciranno negli Stati Uniti, tutti e tre il
prossimo anno.
Cosa è la Bellezza?
Troppe cose, la terra è Bellezza. San Pietro ieri a Roma era
simbolo della Bellezza. Mia figlia è bellezza, il cioccolato è Bellezza. Tante
cose sono bellezza.
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