A tu per tu con lo showman Renzo Arbore
di Francesco Altavista
Atella – L’orchestra italiana e Renzo Arbore
approdano in Basilicata, sabato 21
luglio con un concerto allo stadio comunale di Atella a partire dalle 21:00.
L’evento è stato voluto da Don Gilberto Cignarale ed ha come scopo quello di
raccogliere fondi in parte per le opere di adeguamento
architettonico del Duomo gravemente danneggiato dal sisma del 1980, e in parte per aiutare la
popolazione dell’Emilia Romagna colpita
dal terremoto. Musica e solidarietà dunque con
il maestro Renzo Arbore e il suo gruppo di straordinari musicisti. Il
mito vivente Renzo Arbore con la sua straordinaria gentilezza e umiltà si
concede in anteprima per un’intervista a “ Il quotidiano della Basilicata”, ci
dice subito prima di cominciare che non
ci sarà il bravissimo Gegè Telesforo ad Atella per motivi di salute e che supplirà lui a questa mancanza facendo
gli straordinari.
Maestro, sono orami
21 anni di storia dalla fondazione dell’Orchestra italiana. Cosa ci può
anticipare delle emozioni e dei racconti in musica che farà ad Atella?
Abbiamo scoperto negli anni che le canzoni napoletane sono nel DNA di tutti gli Italiani e anche
all’estero. Quest’anno in particolare il concerto è dedicato al mio amico
Roberto Murolo con quale ho passato una giovinezza straordinaria a Napoli. Poi
naturalmente da me la gente si aspetta divertimento,il tutto si trasformerà in una
festa concerto, canzoni della televisione, canzoni della memoria, quelle che
sanno tutti.. Anche i giovani al sud sono toccati da queste cose, mi sono
sempre meravigliato che i ragazzi conoscessero le parole delle canzoni
napoletane. Ad Atella sono sicuro sarà una grande festa popolare.
Lei è di Foggia ma so
che conosce la Basilicata. Quale è il
suo rapporto con questa regione ? Cosa pensa di Matera città della cultura europea?
Intanto Potenza è stato il primo posto al mondo in cui io ho
fatto un concerto jazz , tanti anni fa. Io ho avuto la fortuna di frequentare
Matera, durante la lavorazione del film della mia fidanzata Mariangela Melato,
per il film “ L’albero di Guernica” di Fernando Arrabal. Ho vissuto per un po’ di giorni a Matera,
giravamo per i Sassi. Matera secondo me è obbligata a diventare città europea
della cultura , è certamente un incanto per come è conservata, un incanto per
la simpatia degli abitanti, è meravigliosa. Ho visto il film di Rocco che
conosco da tanti anni, è un bravo ragazzo. Adesso che sono adulto, molto
adulto riconosco quanto mi è giovato vivere in provincia, parlare
con la gente vera, sentirne gli umori, sono cose meravigliose. Il nostro è il
paese più bello del mondo, alcune zone si conoscono poco e questa è una nazione
che va girata tutta.
Spesso lei è stato accusato da campanilismi ora pugliesi , ora partenopei
di sfruttare da una parte la musica napoletana e dall’altra di aver
dimenticato la sua terra natia. Il sud è vittima dei campanilismi, tanto da
dimenticare il senso dell’arte?
A me non piace il campanilismo. La musica napoletana è arte universale. Naturalmente mi piace
anche la musica pugliese e in Puglia in questo momento ci sono artisti
straordinari. La musica è un linguaggio universale e il campanilismo è una cosa da cui bisogna liberarsi. Non ci
aiuta a farci apprezzare la musica, se uno invece di apprezzare il vicino ne
trova i difetti diventa una cosa noiosissima, non produce, non si va avanti.
Questa è un battaglia che io ho sempre fatto.
Cosa è che rende Renzo
Arbore dopo tanti anni sempre divertente ed amato ?
Io ancora faccio il mio antico mestiere, il dj. Faccio le
compilation della musica che mi piace, spesso musica che in Italia si conosce
poco. Suono con gli amici, un po’ di jazz, suono con l’orchestra perché mi
mantiene giovane e mi piace. Per la verità sto facendo un canale televisivo via
web, “ Renzo Arbore channel” ed ho il mio
sito “ Arboristeria” , dove si
trovano delle cose del passato ma anche delle cose nuove quando incontro altri
artisti. Pian piano mi sto aggiornando tecnologicamente e probabilmente ci
saranno delle sorprese.
Renzo Arbore è musica
ma anche grande autore e showman televisivo. Che tipo di televisione riusciva a
fare ? Quanto e perché ad un certo punto ha deciso per il distacco?
Come ha scritto Aldo
Grasso, ho mutuato dal jazz , la tecnica di far ridere. Ti anticipo che da sabato 28 luglio andrà in onda in sintesi per sei puntate su Rai Uno, il mio ultimo
programma “ Meno siamo , meglio stiamo” , alle 23:30. .Non c’è stato un vero
distacco, dopo il successo comincia per forza
una fase discendente, per evitarla ti interessi ad altre cose. Io avendo
la passione per la musica ho cominciato a dire: per due anni faccio il
musicista. E poi i due anni sono diventati 21, mi piaceva viaggiare ,
conoscere persone in giro per il mondo. Ti preannuncio che nel periodo Ottobre
- Novembre , Rai storia trasmetterà 14
puntante di due ore per ogni mio
programma. La tv d’autore non è tv vecchia, è arte. Adesso è una televisione
usa e getta: una televisione fast food!
C’è anche il cinema
come regista attore nella sua carriera. Due i film ” Il
pap'occhio” e “FF.SS. - Cioè:
"...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più
bene?". Il primo ha
avuto un buon successo, il secondo molto ironico e pungente ha avuto diversi
censori. Cosa ci può raccontare delle censure e pressioni ricevute?
E’ un film che mi ha fatto soffrire molto. I critici lo
trovarono volgare. Nel film esiste secondo me una satira contro la volgarità.
Ho avuto problemi , la critica ufficiale
lo stroncò, non hanno digerito Fellini che andava a fare pipì. Litigai anche
con Sofia Loren per la parte che la riguardava ma poi siamo tornati subito amici. Ci sono state poi le lamentele di
alcuni polii nominati nel film , ma sono contento oggi di incontrare persone
che conoscono a memoria le battute.
Cosa è la Bellezza?
La Bellezza esce dagli occhi, come dico io devi avere le
candeline negli occhi. La Bellezza è una cosa con cui fare sempre i
conti,bisogna essere all’altezza della Bellezza che ci circonda.
ciao
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