da "Il Quotidiano della Basilicata"
I desaparecidos , i furtu di bambini e la dittatura argentina nel racocnto della scrittrice
Elsa Osorio
e le identità usurpate
di Francesco Altavista
Brienza - La manifestazione di Brienza “ Notti al castello – Anni Ribelli” pone quest’anno l’attenzione anche sulla storia entusiasmante sia dal punto di vista politico che artistico del sud America. Nella giornata inaugurale sarà presente la scrittrice argentina Elsa Osorio che presenterà il suo ultimo libro “ Sette notti di Insonnia “ e anche il suo libro di maggior successo “ I venti anni di Luz” , tradotto in 13 lingue con mezzo milione di copie vendute in Europa Con lei Serena Nobile docente di Storia della Cultura Ispanica e di Letteratura Spagnola presso l’Università della Calabria nonché di Letteratura Spagnola e di Letterature Sudamericane presso l’Università della Basilicata; non ancora confermata al 100% la presenza di Walter Veltroni, leader politico ma anche attento conoscitore della storia dei desaparecidos , ai tempi della legislatura come sindaco nella capitale in occasione della “giornata del libro” , regalò ai Volontari per la lettura, delle Associazioni Auser, Modavi e Luass, il libro della scrittrice argentina che definì:suo “libro del cuore” . Elsa Osorio è dotata di una spiccata sensibilità per i temi sui desaparecidos e la dittatura argentina come testimoniano i suoi libri . Nasce a Buenos Aires .E' anche autrice di sceneggiature cinematografiche e televisive. Coordina laboratori di narrativa ed è attivista per i diritti umani. Ha ottenuto fra gli altri :il Premio Nacional de Literatura, il Premio per la Migliore Sceneggiatura di Commedie, il Premio Amnistia Internacional, il Premio Acerbi. La scrittrice argentina che vive tra Madrid e Buenos Aires, prima della manifestazione di Brienza, concede un’esclusiva intervista al quotidiano. Con l’aiuto necessario degli interpreti, prima di Pablo Ricciardi e in secondo provvidenziale momento di Lina Da Nazaret qui tradotta dallo spagnolo.
Elsa , “I venti anni di Luz è il suo romando più letto e più tradotto. Cosa di questo mondo si deve ricordare ?
“I venti anni di Luz” è un romanzo contro la dimenticanza. Mi sembra che la letteratura abbia un ruolo importante nel recupero della memoria collettiva. I bambini rubati sono "spariti dalla vita". Hanno una vita ma non sanno chi sono. La loro identità fu usurpata e con questa l'identità di tutta la società. Ci sono oggi molti giovani che hanno trovato ed altri ignorano la propria identità.
Luz va alla ricerca della sua verità, rubata da piccola da un soldato che aveva ucciso la madre, una desaparecidos. E’ una storia inventata ma comune a tanti .
Luz è un personaggio di finzione, basato nella realtà del furto di bambini, non è un caso particolare. “ I venti anni di Luz” è stato pubblicato 11 anni fa. Fino quel momento non si conosceva nessun caso di un giovane che cercasse se stesso .La pubblicazione ha coinciso straordinariamente con il primo giovane che cercò la sua identità. In questo senso la letteratura ha anticipato la realtà.
Luz cerca la verità che sembra coincidere con la Libertà. Esiste questo intreccio ? Il mio personaggio sceglie di conoscere la verità. Le menzogne sull'identità coincidono con la prigione. In Argentina ci fu un lungo dibattito, se dire o non, la verità a questi ragazzi, perché poteva portare inutilmente al dolore. Sono vittime due volte, certo, ma è necessario. Io sostengo che è sempre giusto sapere la verità, anche se dolorosa . E’ un esercizio di libertà. Più che libertà, io , cambierei la relazione con l'amore. Quest’ultimo aiuta i miei personaggi nella ricerca. La verità è l'amore, più che libertà. A Miriam, Eduardo, Luz, i protagonisti delle tre parti del romanzo, è l'amore quello che dà loro forza per cercare la verità.
Quale riflessione si può fare della vivacità politica del Sud America ?
Un chiarimento: in Argentina la maggioranza delle vittime della dittatura non erano comunisti. I militanti popolari erano in maggioranza peronisti, o dell'ERP (Esercito Rivoluzionario del Paese), o di gruppi che si allontanarono dal PC come il PCR, comunismo rivoluzionario, e l'Avanguardia Comunista, molto pochi del PC. Credo che quello che si voleva negli anni settanta si mostra oggi in carne viva: la distribuzione della ricchezza è anche più ingiusta. Le dittature si portarono a termine per imporre un selvaggio modello economico. Tuttavia, in questo momento, l'America latina comincia a vivere un momento interessante, dato che gli attuali governi di vari paesi Venezuela ,Brasile, Argentina, Bolivia, mostrano una volontà di indipendenza degli Stati Uniti. La speranza dell'America Latina sta nella sua unione. Magari.
Esistono dei moderni Desaparecidos e dei moderni dittatori?
I desaparecidos attuali sono quelli che non hanno da mangiare , in un paese dove questo non dovrebbe succedere, è criminale, rispetto allo spazio e alle ricchezze naturali siamo pochi . Finché la distribuzione della ricchezza non sarà più giusta, saranno dei desaparecidos . I grandi padroni economici si possono equiparare in qualche modo con i dittatori. I dittatori, d'altra parte, non arrivarono soli al potere, i colpi furono civili e militari, incoraggiati dalle grandi corporazioni economiche, per applicare un sistema economico iniquo, quest'ultimo ci ha condotti alla situazione che la metà del paese è a livello di povertà estrema .
Luz è figlia di una ribelle comunista. Quale era il ruolo della donna in quella situazione di rivoluzione e di protesta ed in cosa è cambiato nella società attuale?
La donna in Argentina, come in altri posti del mondo, è cambiata, perché i tempi sono cambiati. Luz nasce da una militante che magari non si poneva il problema di avere un bambino, era la vita, l'amore, la rivoluzione. Avevamo figli molto giovani e senza molta riflessione, il mio personaggio lo rimprovera a suo padre e ha ragione. Ora si pensa più coscientemente alle condizioni per avere bambini, ma in una maniera individualista, sono i progetti personali quelli che interessano non i sociali. Nel mio paese, il posto della donna fu speciale, la resistenza alla dittatura la fecero, le madri, le nonne, non dico che gli uomini non abbiano lottato, ma la resistenza e l'organizzazione fu delle donne. C'è oggi una donna nella presidenza, varie in posti politici e sociali di rilevanza.
Il libro consegna una speranza .Quale è la speranza che vuole consegnare al mondo?
La speranza nella giustizia, credo nel gran cambiamento, nella giustizia universale. La Giustizia Universale è la meta come lo fu in altre epoche la rivoluzione.
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